Piazza Affari riparte in rialzo, ma a preoccupare ora è lo spread
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Mercati Mar 27 settembre 2022

Piazza Affari riparte in rialzo, poi va giù. A preoccupare gas e spread

Piazza Affari parte in rialzo e dopo i primi scambi sale all'1,3 per cento, per poi scendere gradualmente al più 1,15 per cento. Piazza Affari riparte in rialzo, poi va giù. A preoccupare gas e spread
Nino Sunseri
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Nino Sunseri

Giornalista economico finanziario da oltre 50 anni, ha cominciato nel 1974 al Giornale di Sicilia. Ha lavorato rivestendo ruoli di caposervizio e inviato per il Corriere della Sera, La Repubblica e Libero.

L’apertura di Piazza Affari a Milano

Piazza Affari parte in rialzo e dopo i primi scambi sale all’1,3 per cento, per poi scendere gradualmente al più 1,15 per cento fino a virare in negativo dopo la notizia dell’ennesimo guasto al gasdotto Nord Stream. Continua ad aumentare anche il differenziale tra Btp e Bund, che sale a 249 punti base con un rendimento al più 4,6 per cento. 

Il rendimento del titolo italiano è aumentato di 21 punti base, contro i 9 del bond tedesco e gli 11 di quelli francesi e spagnoli. Importante la corsa anche dei prodotti a scadenza più breve: +20 punti per i Btp a 5 anni, +15 per quelli a due anni. Secondo gli analisti ora molto dipenderà dai rapporti che il prossimo governo, alla prova della legge di Bilancio e del Pnrr, avrà con la Ue, e di conseguenza dalle capacità della Bce, che va oltre l’esito delle elezioni italiane, di intervenire sugli spread.

«L’assenza di grandi sorprese dalle elezioni dovrebbe ridurre il rischio di un cambiamento importante nell’approccio del mercato ai Btp, almeno come prima reazione» affermano gli analisti della spagnola Bbva, secondo i quali «le prospettive di medio termine non sono cambiate dopo le elezioni: a nostro avviso gli spread sono ancora leggermente orientati verso l’alto». Il problema è che i mercati temono chiaramente l’arrivo della recessione. A partire dal calo della fiducia delle imprese in Germania, che in settembre vedono l’indice a 84 punti rispetto agli 88 di agosto, una flessione superiore alle attese.

Per S&P Global «è imminente un netto rallentamento dell’eurozona», con «due o tre trimestri di attività debole o addirittura in calo».
L’agenzia di rating vede infatti un 2023 ‘tragico’, con un taglio delle previsioni di crescita dell’Eurozona e il Pil italiano rivisto per l’anno prossimo da un aumento del 2,1% a un calo dello 0,1%. E infine è arrivata anche la presidente della Bce, Christine Lagarde, che in audizione al Parlamento europeo disegna il 2023 come «un anno difficile, di cui molto probabilmente il primo trimestre sarà negativo».

Il capo della Bce prevede anche nuovi rialzi dei tassi, non interpretando lo ‘scudo’ anti-spread «uno strumento inteso per un Paese specifico». E comunque «non è l’unico strumento: abbiamo una varietà di opzioni», spiega Lagarde. Tutte prospettive alle quali guardano i mercati, con l’euro ancora molto debole sceso a quota 0,962 contro il dollaro, il petrolio che fatica a tenere quota 77 dollari e anche il gas in discesa (-6%) a 173 euro .

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