Borsa di Milano debole in attesa di un segnale dalla Bce
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In evidenzaMercati Lun 17 luglio 2023

Borsa di Milano al rallentatore. Gli analisti su Banco Bpm

I mercati cercheranno di trarre ulteriori indicazioni sulla politica monetaria dagli interventi in programma dagli esponenti della Bce. Borsa di Milano al rallentatore. Gli analisti su Banco Bpm Piazza affari
Emanuele Bonora
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Emanuele Bonora

Giornalista de La Verità, esperto di nuovi media. Responsabile dell'edizione online del quotidiano e delle strategie digitali.

La Borsa di Milano apre al rallentatore in una giornata sostanzialmente priva di importanti dati macro, con l’eccezione di quello sull’inflazione in Italia a giugno. I mercati cercheranno di trarre ulteriori indicazioni sulla politica monetaria dagli interventi in programma dagli esponenti della Bce.

La presidente Christine Lagarde e il capo economista Philip Lane sono attesi, infatti, alla IX conferenza dell’Eutorower sui Paesi Ceese. Intanto, prosegue negli Usa la stagione delle trimestrali. Questa settimana gli appuntamenti più importanti sono quelli con Bofa, Goldman Sachs, Morgan Stanley Ibm e Tesla.

Equita su Banco-Bpm

Sotto i riflettori Banco Bpm a Piazza Affari dopo l’accordo con Gruppo Bcc Iccrea e Fsi sulla monetica. I titoli della banca salgono del 2,10% a 4,463 euro, con un massimo toccato a 4,489 euro, mettendo a segno la migliore performance del Ftse Mib (+0,1%). Venerdì, Banco Bpm ha annunciato l’intesa per la costituzione di una partnership strategica finalizzata allo sviluppo di una nuova realtà italiana e indipendente nel settore dei pagamenti digitali. In particolare il conferimento delle attività prevede un corrispettivo immediato a favore di Banco Bpm di 500 milioni di euro, di cui 200 milioni rappresentati da componente cash upfront e 300 milioni in azioni Payholding. La componente massima di earnout è di ulteriori 100 milioni di euro. Come ricordano da Equita, «l’operazione, il cui closing è previsto per il primo trimestre 2024, è attesa avere un impatto positivo sul Cet 1 di Banco Bpm (14,2% pro forma al primo trimestre 2023) di circa 32 punti base (fino a 50 punti base includendo l’earn out) e garantire a Banco Bpm di preservare la componente commissionale generata dalla monetica (140 milioni di euro di ricavi netti al 2022) e poter eventualmente beneficiare dall’incremento degli utili attesi dalla JV» anche se «rimarrà da valutare il rischio di execution/migrazione legato al cambiamento del partner tecnologico».

Il giudizio di Intermonte

«Riteniamo che l’operazione, oltre ad avere un elevato senso strategico, aumenti la visibilità sul capitale che su base PF e includendo il Danish compromise porterebbe il Cet 1 ratio a circa il 14,5%», affermano gli analisti di Intermonte. «Crediamo che, alla luce del derisking completato in questi anni e dell’elevato livello di capitale, la banca possa indicare nel prossimo aggiornamento del business plan (quarto trimestre 2023), una politica di distribuzione del capitale più elevata (oggi payout ratio al 50%) e introdurre anche un piano di buyback. Ci attendiamo una risposta positiva del mercato alla notizia dell’accordo sul sistema dei pagamenti (+32bps Cet 1 ratio è equivalente a circa 0,15 euro per azione)», aggiungono.

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