Pietro Giuliani: "Azimut vale almeno 50 euro ad azione" - V&A
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MercatiPrimo piano Mer 18 gennaio 2023

Pietro Giuliani: "Azimut vale 50 euro ad azione". A Piazza Affari quota la metà

Secondo il fondatore del gruppo, Piazza Affari valuta Azimut ad un prezzo troppo basso nonostante l'ottimo bilancio Pietro Giuliani: "Azimut vale 50 euro ad azione". A Piazza Affari quota la metà PIETRO GIULIANI PRESIDENTE AZIMUT
Redazione Verità&Affari
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Giuliani : “Il mercato ci valuta ai multipli di una pizzeria”

Azimut annuncia che batterà i target 2022 ma la Borsa , dopo una breve impennata oltre la soglia di 23€ torna indietro a quota 22€. Un comportamento che, ancora una volta, suscita l’irritazione del Presidente e fondatore Pietro Giuliani secondo il quale il titolo, tenendo conto dei  fondamentali del gruppo, dovrebbe valere almeno 50 euro. Piazza Affari quota la metàE invece Piazza Affari, evidentemente distratta, valorizza il gruppo appena due volte e mezza gli utili. “Neanche una pizzeria ha multipli così bassi” dice il vulcanico finanziere nella conferenza stampa in cui presenta i dati preliminari del 2022: utile fra 395 e 405 milioni di eur  (“Nonostante il difficile contesto che ha caratterizzato l’intero anno) e una raccolta netta totale  8,5 miliardi, che supera  a fascia più alta della forbice annunciata un anno fa fra  6–8 miliardi. Secondo Giuliani  il rapporto fra la quotazione del titolo e l’utile della società dovrebbe avere un multiplo di sei volte. Aggiungendo i valori patrimoniali e l’avviamento si arriva alla quotazione di 50 euro.  Un traguardo che oggi appare lontanissimo. Forse potrebbe essere raggiunto nel caso in cui il fidanzamento annunciato con Unicredit si trasformasse in un matrimonio  e magari la banca lanciasse un’Opa

I fidanzati non si sposeranno

“Ipotesi che al momento non esiste -annuncia Giuliani rispondendo ad una domanda- anche perchè il valore dell’alleanza consiste proprio nella nostra indipendenza”. Integrandosi in una grande banca i valori di Azimut perderebbero consistenza. Ma è  ovvio che la grande opportunità  è rappresentata dall’alleanza con Unicredit, che crescerà  in maniera importante quando Azimut avrà messo a realizzato la fabbrica prodotto, e arriverà a scadenza l’attuale contratto che lega Unicredit ai francesi di Amundi.   Nel frattempo  la società fondata da Giuliani farà il restilyng del marchio. Con Unicredit l’obiettivo della partnership è “creare un asset manager di matrice italiana da qualche decina di miliardi” in termini di masse gestite nei prossimi anni. Pietro Giuliani spiega che l’impatto sui conti si vedrà dalla fine del 2023. Per la società che “è già stata costituita” e si chiama “”Nova Investment management” è iniziata “l’attività di presentazione alla Piazza irlandese”. In tal senso “il processo autorizzativo richiederà del tempo e prima della fine del 2023 non riusciremo a vederlo”. E per “fine anno ci sarà anche il primo fondo”. Nei fatti – spiega Giuliani – si tratta di “startup” che “nel primo bilancio sarà sicuramente in leggera perdita”. Parlando di Azimut il dividendo di quest’anno sarà “tra 50 e il 70%” di un utile netto ricorrente di circa 350 milioni.

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