Il toro di Natale torna sui mercati e scommette sui Repubblicani
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Mercati Mer 09 novembre 2022

Il toro di Natale torna sui mercati e scommette sulla vittoria dei Repubblicani

Il Toro di Natale si prepara a correre anche a Wall Street. I future sul listino statunitense sono in forte rialzo. Il toro di Natale torna sui mercati e scommette sulla vittoria dei Repubblicani BORSA FRANCOFORTE ORSO TORO
Nino Sunseri
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Nino Sunseri

Giornalista economico finanziario da oltre 50 anni, ha cominciato nel 1974 al Giornale di Sicilia. Ha lavorato rivestendo ruoli di caposervizio e inviato per il Corriere della Sera, La Repubblica e Libero.

Il Toro di Natale a Wall Street

Il Toro di Natale si prepara a correre anche a Wall Street. I future sul listino statunitense sono in forte rialzo scommettendo sulla vittoria dei repubblicani. Sarebbe la soluzione per attenuare le spinte dell’amministrazione di Joe Biden in materia di fisco e spese di welfare. Nel Vecchio continente Francoforte è la migliore con un rialzo dell’1,15. Milano +0,86%, Parigi +0,39%. 

Il peggio è passato

A confermare che probabilmente il peggio sia passato contribuisce il sondaggio di ottobre condotto fra gli operatori di mercato da Assiom Forex in collaborazione con l’agenzia Radiocor. Sale infatti a ottobre dal 24% al 40% la percentuale di quanti vedono ora la possibilità di rialzi nell’arco dei prossimi mesi, rialzi che per il 5% potrebbero essere in doppia cifra (come era il mese scorso). Commenta il presidente di Assiom Forex, Massimo Mocio. «A livello tendenziale il 77% degli intervistati si attende un rialzo delle borse nei prossimi sei mesi mentre scende di 20 punti la quota di coloro che si aspettano un peggioramento».

L’attenzione

Tutta l’attenzione ora è puntata sulle elezioni Usa. Fino a qualche giorno fa un evento dietro le quinte. Ora il focus degli operatori. Molti hanno comprato sulla base di questo appuntamento che storicamente è stato sempre una spinta positiva per i mercati azionari. Tale spinta diventa poi particolarmente positiva se l’esito delle elezioni dovesse vedere i repubblicani aggiudicarsi il congresso. In tal caso, la divisione politica all’interno dei centri di potere, renderebbe meno attuabili una serie di riforme e quindi meno estreme alcune scelte. I democratici non riuscirebbero a fare approvare delle riforme dirette a stimolare l’economia in caso di rallentamento.

Questo potrebbe portare la Fed ad essere meno aggressiva sul fronte tassi, con effetti benefici sui mercati. Storicamente, ogni volta che si è assistito ad una divergenza all’interno dei centri di potere americani, i mercati azionari hanno reagito in modo positivo nei mesi successivi. Sulla base di queste osservazioni, potremmo dire che la vittoria al congresso dei repubblicani potrebbe spingere il mercato azionario ulteriormente al rialzo. Al contrario, potremmo assistere ad uno storno in caso di vittoria dei democratici.

Scenari divergenti

Questi due divergenti scenari vengono prezzati anche dal mercato delle opzioni che prezzano un rialzo di circa 1,1% in caso di vittoria dei repubblicani ed un calo del 3% in caso di conferma dei democratici. Ma al di là dell’esito delle elezioni, se si guarda alla storia, il semplice evento delle mid term election ha sempre rappresentato un periodo particolarmente florido per i mercati azionari. I trimestri quali il quarto del secondo anno ed il primo e secondo trimestre del terzo anno hanno storicamente realizzato le migliori performance degli indici.

Questo ovviamente, in media. Va da sé che ogni presidente ha la sua storia e che ogni situazione è da contestualizzare. Ci limitiamo a dire che l’evento delle Mid Term election storicamente ha rappresentato un evento positivo per i mercati.

Contesto difficile

Questa volta l’evento delle Mid Term election si inserisce in un contesto molto difficile, in cui la Federal reserve si trova a gestire il delicato equilibrio tra inflazione e recessione. La reazione del mercato delle prossime ore, qualsiasi essa sia, dovrà poi fare i conti con i dati sull’inflazione, anch’essi attesi per questa settimana. Dei dati particolarmente forti potrebbero riportare anche i rialzisti più aggressivi con i piedi per terra. Difficilmente potremmo assistere ad una continuazione del rally in presenza di dati forti sull’inflazione

Per sintetizzare. Potremmo assistere ad una continuazione del rally in presenza di un esito elettorale che vede la vittoria dei repubblicani associato ad un’inflazione in moderata discesa. Viceversa, una vittoria dei democratici associata a prezzi in ulteriore surriscaldamento potrebbe riportare le vendite sui mercati azionari ed obbligazionari.

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