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AperturaPolitica Ven 06 ottobre 2023

Salario minimo, Landini va in piazza ma dimentica i contratti scaduti

I sindacati attaccano il Cnel, ma l'istituto ha ragione: le difficoltà dei lavoratori derivano spesso dai contratti scaduti Salario minimo, Landini va in piazza ma dimentica i contratti scaduti CGIL MANIFESTAZIONE NAZIONALE A PIAZZA DEL POPOLO
Claudio Antonelli
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Claudio Antonelli

Il salario minimo per la sinistra e la Cgil rimane ormai solo una bandiera da sventolare. Chiaramente per fini politici. Le possibilità che si ritenga davvero risanatore l’intervento sono minime: lo dimostrano i dati Inps e il documento del Cnel contro cui il sindacato di Maurizio Landini si è opposto in solitudine.  La commissione dell’Informazione del Cnel, prevista da una disposizione di legge, si è limitata a fornire un primo inquadramento e analisi del problema basato su dati oggettivi elaborati da Banca d’Italia, Inps ed Istat.

Il documento del Cnel

Un documento che ha ricevuto l’approvazione praticamente unanime della Commissione, formata da 15 membri ed espressione equilibrata e proporzionale di tutte le componenti sociali: rappresentanti dei lavoratori e dei datori di lavoro, esperti nominati dal Colle, dal presidente del Consiglio e dal Consiglio nazionale del terzo settore. Insultare il Cnel, come hanno fatto ieri politici come Stefano Patuanelli, Angelo Bonelli, Nicola Fratoianni e Carlo Calenda, equivale quindi a insultare tutte le sigle sindacali chiamate a farne parte, i rappresentanti delle categorie produttive, nonché gli esperti e i componenti espressione di importanti realtà del volontariato: milioni di lavoratori. 

Il documento conteso affronta il problema retributivo dal punto di vista della contrattazione. Suggerisce di allargare i contratti, modificare quelli privati o financo abolirli. Nella sostanza, il problema italiano in molte categorie sta nella eccessiva frammentazione e non nella bassa retribuzione oraria. Certo ci sono casi di paghe troppo scarse. Ma spesso rientrano nell’abusivismo (almeno 40.000 persone) o in uno schema legato a eccessivi ritardi nella contrattazione. Infatti, c’è un tema aperto almeno da un decennio.

I contratti scaduti

Esistono in Italia oltre 1.000 contratti nazionali. Molti di questi coprono settori merceologici o categorie esigue. Altri sono a spettro molto più ampio. Il dato che si tende spesso a sottovalutare sono i mancati rinnovi. Il 57% dei contratti è scaduto, alcuni di questi da oltre due anni. È chiaro che i ritardi – in parallelo all’inflazione – si mangiano i salari. È altrettanto chiaro che i motivi dei ritardi sono riconducili ai vari attori seduti al tavolo, uno dei quali è lo stesso Landini che  scende in piazza per chiedere ad alta voce il salario minimo (oltre alla pace, alla tutela della Costituzione  e all’antifascismo) nonostante l’inutilità o peggio la dannosità che contraddistingue tale intervento. Nessun esame di coscienza sui ritardi e sulle battaglie che il sindacato dovrebbe portare avanti  giorno dopo giorno.

Una manovra «senza coraggio e visione», che «non toglie le ragioni della nostra mobilitazione a partire dalla manifestazione di sabato (domani, ndr)» a Roma con 200 associazioni. «Indicheremo la Via Maestra per la Costituzione e la pace, contro la precarietà e per un futuro diverso», ha detto il segretario generale della Cgil  intervistato da Repubblica. Mescolare temi seri come i salari con intemerate antifasciste rende l’idea dell’approccio e del momento.

La coppia Landini-Schlein

E rende pure l’idea dell’asse che si sta formando. Il riferimento è agli attuali vertici del Pd. «I primi di dicembre organizzeremo una grande conferenza sull’Europa con le forze sindacali, politiche e sociali che vogliano difendere con noi il patrimonio costituzionale comune nato dalla lotta al nazifascismo» , ha rimarcato ieri  Elly Schlein alla direzione del Pd. «Lo faremo nel nome e nel ricordo di David Sassoli», ha aggiunto dimostrando a sua volta di essere in cerca di altre bandiere.

La strada che la coppia Landini-Schlein sta imboccando porta diritta a Bruxelles e in qualche modo si incrocerà con Enrico Letta. Quest’ultimo sta lavorando per il Consiglio Ue con l’obiettivo di stilare un report sulle opportunità del  mercato unico e sta cercando come interlocutori quelle parti sociali che potranno godere del timbro di europeisti. E guarda caso Landini si sta munendo del nuovo timbro. Da tempo, per giunta. Già a maggio andò in trasferta a Berlino per il congresso della confederazione europea dei sindacati, con un risalto che mai era stato concesso in precedenza. Insomma, il salario minimo e la tutela della Costituzione, le bandiere dalla pace e ma anche il futuro delle pensioni sono slogan politici. E basta. Dispiace per quei lavoratori che pagano la tessera e che attendono da anni il rinnovo dei propri contratti.

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