Affitti brevi, Celani (Aigab): "Nardella fa perdere valore alle case"
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AperturaTurismo Ven 06 ottobre 2023

Affitti brevi, Celani (Aigab): "Il sindaco Nardella fa perdere valore agli immobili. Finirà sommerso dai ricorsi dei proprietari"

Sugli affitti brevi il sindaco di Firenze rischia di essere sommerso dai ricorsi dei proprietari. Ne è convinto il numero uno di Aigab la proposta di Airbnb Affitti brevi,  Celani (Aigab): "Il sindaco Nardella fa perdere valore agli immobili. Finirà sommerso dai ricorsi dei proprietari" I numeri degli affitti brevi
Maddalena Camera
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Maddalena Camera

“Per ora l’unica misura presa contro gli affitti brevi è quella del sindaco di Firenze, Dario Nardella che proibisce di affittare per brevi periodi gli appartamenti del centro storico”. Lo spiega Marco Celani presidente di Aigab che riunisce i gestori degli appartamenti concessi in breve locazione. “Tra l’altro l’unico risultato conseguito dalla misura  – continua Celani – sarà quello di far perdere valore alle proprietà immobiliari che non possono essere concesse in locazione breve mentre quelle che già oggi sono date in affitto con questa modalità potranno continuare a farlo. Il sindaco finirà sommerso dai ricorsi dei proprietari, e li perderà, dato che non si può discriminare tra un proprietario e l’altro”.

L’unica misura anti affitti brevi per ora è quella del Comune di Firenze

Quella di Nardella dunque è l’unica contromisura  davvero presa dato che la proposta di legge del ministro Santanchè di  impedire l’affitto per una sola notte nelle maggiori città come Milano, Firenze, Roma, Venezia e Bologna non è stato ancora convertito in legge.

Salvini promette regole chiare a tutela dei proprietari

Celani ha incontrato il vicepremier e ministro Matteo Salvini, dato che la Lega è tra i massimi difensori degli affitti brevi.  È stata l’occasione per fare il punto della situazione, anche in considerazione di alcuni eventi rilevanti come le Olimpiadi Milano Cortina o il Giubileo che moltiplicheranno le presenze nelle città italiane con significative ricadute sull’accoglienza. Salvini ha evidenziato la necessità di tutelare tutti i proprietari, trovando un equilibrio ragionevole tra le esigenze generate da simili attività a partire da regole chiare.

La proposta di Airbnb: obbligo di un codice nazionale di registrazione per gli immobili 

Airbnb ha sempre auspicato una regolamentazione quadro sugli affitti brevi. L’armonizzazione nazionale dei codici di registrazione è benvenuta: garantisce un contesto più lineare a chi affitta l’immobile di famiglia per far quadrare i conti e permette alle autorità di accedere alle informazioni necessarie per contrastare gli abusi. Permangono dei dubbi su alcune limitazioni che potrebbero andare a colpire le famiglie, che speriamo possano essere superate in fase di discussione parlamentare, rimarcando più chiaramente la differenza fra il piccolo proprietario che condivide un solo immobile per integrare il reddito e i grandi investitori immobiliari. La nostra proposta prevede l’obbligatorietà di un codice nazionale di registrazione, per garantire la legalità, e la condivisione dei dati con le pubbliche amministrazioni, in modo tale da poter inquadrare correttamente il fenomeno, combattere l’abusivismo e prendere decisioni informate, ad esempio distinguendo il piccolo proprietario che condivide un solo immobile per integrare il reddito dai grandi investitori immobiliari.

Allarme non giustificato l’affitto breve  quello normale rende di più

“L’allarme affitti brevi non è giustificato – ha spiegato Celani- In Italia ci sono 4,3 milioni di appartamenti in affitto e solo 600mila registrati come affitti brevi. In una grande città come Milano su 23mila case in affitto breve hanno ricevuto almeno una prenotazione solo 6mila”. Da sfatare anche un altro mito. Il proprietario di casa in affitto breve non guadagna di più rispetto a un affitto lungo.

“Secondo le nostre statistiche- dice Celani- una casa in affitto 4+4 rende circa il 4,3% una in affitto breve il 4,1%. Questo per il proprietario ma l’indotto generato dagli affitti brevi è importante anche per il comune tra Iva e tasse di soggiorno che ovviamente gli inquilini  a lungo termine non pagano. E poi ci sono tutte le persone che lavorano nel caso di affitti brevi per la gestione, le pulizie, consegna chiavi e quant’altro”.

Affitti brevi l’importanza dell’indotto anche per il Comune

Secondo Aigab si tratta di circa 30mila imprenditori e 150mila dipendenti diretti che si occupano di prenotazioni, gestione tariffe, accoglienza, manutenzioni e pulizie, oltre ad un importante indotto in termini di investimenti per ristrutturazioni ossia imprese edili, architetti,  arredamenti ecc. Mentre le ricadute sul Pil ammontano a circa 11 miliardi di euro  per le prenotazioni dirette senza contare l’indotto.

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