La pallavolo sul tetto del mondo, quanto guadagnano i campioni
Menu

QUOTIDIANO INDIPENDENTE - Fondato e diretto da MAURIZIO BELPIETRO

Home/ Sport
Sport Mar 13 settembre 2022

L'Italia della pallavolo sul tetto del mondo, quanto guadagnano i campioni

L’Italia della pallavolo è di nuovo sul tetto del mondo dopo 24 anni. L’ultima squadra ad aggiudicarsi un mondiale. L'Italia della pallavolo sul tetto del mondo, quanto guadagnano i campioni
Marco Vassallo
di 
Marco Vassallo

Quanto guadagnano i giocatori di pallavolo

L’Italia della pallavolo è di nuovo sul tetto del mondo dopo 24 anni. L’ultima squadra ad aggiudicarsi un mondiale faceva parte della cosiddetta generazione dei fenomeni. Quella che nei ‘90 fece incetta di titoli mancando solo l’agognato oro olimpico. Molto è cambiato da allora. Quanto vale il nostro volley oggi? Per ora è ancora uno sport dilettantistico. Ciò significa «che i contratti sono privati – ci spiega la Lega Pallavolo Serie A – e noi abbiamo solo il compito di controllare i pagamenti senza conoscere cifre esatte». Come effettua le sue verifiche la Lega? Con l’autocertificazione del giocatore che dichiara la percentuale di compenso ricevuto. La percentuale ma non lo stipendio.

Gli stipendi maschili

Così se subito dopo il successo della nazionale vogliamo capire il giro di affari di questo sport e desideriamo informazioni finanziarie sui giocatori, due sono le opzioni. Tampinare gli uffici stampa di alcune società italiane, o attaccarsi ai telefoni dei procuratori che confidenzialmente posso darci qualche indicazione. Sicuramente i nostri campionati (maschile e femminile) sono tra i più ricchi. E sono gli unici con i diritti tv acquisiti dalla Volleyball world, joint venture formata dalla Federazione Internazionale di pallavolo e il fondo Cvc Capital. I contratti hanno durata annuale o biennale solitamente e non c’è il giro di trasferimenti del calcio dove i vincoli sono più lunghi.

Girava voce ad esempio che il giocatore più pagato al mondo fosse Wilfredo Leon, della Sir Safety Perugia. Leon, cubano ma naturalizzato polacco, avrebbe potuto sulla carta sfidare l’Italia domenica, ma non c’era per infortunio. Si parlava qualche mese fa di un contratto da 900 mila euro che con gli sponsor tocca 1,2 milioni di euro l’anno. Sarebbe lui il paperone del Volley, seguito da Earvin N’Gapeth (Modena) e Bartosz Kurek che avrebbero avuto degli stipendi annuali intorno agli 800 mila euro.

Per quanto riguarda gli italiani, i nostri Osmany Juantorena (che ha appena lasciato Lube) e Simone Giannelli (Mvp del mondiale e palleggiatore di Perugia), percepirebbero invece una cifra intorno ai 350 mila. Mentre Sport Mediaset aveva menzionato tempo fa i 500 mila euro guadagnati presumibilmente dallo Zar Ivan Zaytsev (Lube), ex stella della nazionale.
montepremi mondiale

Fra le nostre certezze c’è un premio garantito dalla Fipav (Federazione italiana pallavolo) per i successi nelle manifestazioni. Un compenso uguale per ogni giocatore e che cambia a seconda del piazzamento. Questo a livello di Federazione italiana. Perché ci sono anche i riconoscimenti pecuniari elargiti dall’organizzatore della rassegna. Ad esempio la squadra Italia dall’ultimo mondiale ha guadagnato complessivamente 200 mila dollari. Più i premi assegnati ai singoli giocatori. Giannelli che ne ha presi addirittura due (Mvp e miglior palleggiatore del torneo) si è portato a casa 40 mila euro. Mentre Gianluca Galassi e Fabio Balaso, medagliati rispettivamente come miglior centrale e miglior libero della competizione hanno ricevuto 10 mila dollari ciascuno.

Donne milionarie

E le donne? Se parliamo di montepremi nelle rassegne internazionali il gender gap è stato equilibrato. Maschi e femmine percepiscono cifre analoghe. Ma per quanto riguarda le giocatrici, fa riflettere sicuramente il recente trasferimento di Paola Egonu. La ventitreenne stella della nostra nazionale è volata da poco in Turchia dove riceverà uno stipendio di un milione l’anno. Un contratto che sarebbe addirittura superiore a quello di Leon. Quindi altro che gender gap, almeno in questo caso. Il nuovo opposto del VakıfBank, percepisce uno stipendio – è proprio il caso di dirlo – da sultana.

Condividi articolo