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Primo pianoTlc Mar 21 marzo 2023

Tim prepara nuovi tagli "volontari" per 2 mila dipendenti

Il gruppo Tim prepara nuovi tagli "volontari" per 2 mila dipendenti. Ma il boom del costo della vita potrebbe limitare le uscite Tim prepara nuovi tagli "volontari" per 2 mila dipendenti La sede di Tim
Maddalena Camera
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Maddalena Camera

Tim prepara nuovi tagli “volontari” per 2 mila dipendenti

Tim  vuole tagliare  fino a 2mila posti di lavoro con uscite volontarie impiegando lo strumento dell’isopensione. In realtà, i 2mila esuberi fanno parte dei 9mila annunciati nel piano triennale al 2025 presentato lo scorso anno che quest’anno ha già visto l’uscita di 1.200 dipendenti.

I sindacati, che hanno incontrato i vertici aziendali, si dicono comunque preoccupati non solo per la continua richiesta di tagli di personale da parte dell’azienda, ma soprattutto per il piano che vede la società scindersi in due parti tra rete e servizi. Sul fronte della rete ci sono due offerte, una del fondo Kkr e l’altra di Cdp che vengono giudicate dall’azionista di maggioranza di Tim, Vivendi che ha il 23,9%, insufficienti. Su questo fronte le due cordate hanno tempo fino al 18 aprile per presentare un’offerta migliorativa giusto in tempo dunque per l’assemblea degli azionisti fissata di Tim per il 20 dello stesso mese.

Lo strumento dell’isopensione

Per quanto riguarda questa tornata di esuberi secondo i sindacati si prospetta un problema. Infatti l’isopensione, un provvedimento introdotto con la legge Fornero nel 2012, consente ai lavoratori, a cui mancano non più di 7 anni per l’età pensionabile, di lasciare il lavoro prendendo direttamente dall’azienda un assegno di esodo che però è più basso di almeno 200 o 300 euro rispetto alla pensione che poi andranno a incassare. E quindi visto il caro vita causa inflazione molti dipendenti potrebbero non accettare.

Tim non è l’unico big ad aver chiesto di alleggerire la sua forza lavoro. Anche Vodafone ha annunciato ai sindacati, la trattativa non è ancora cominciata, l’intenzione di mandare a casa mille dipendenti. Con WindTre invece i sindacati avranno un incontro il 29 marzo prossimo. La compagnia sarebbe pronta a cedere parte dell’asset di rete al fondo svedese di private equity Eqt. La cessione impatterebbe su 2mila dipendenti.  Complessivamente il settore delle tlc in Italia ha perso oltre 70mila addetti in dieci anni.

 

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