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In evidenzaRisparmio Ven 03 marzo 2023

Sale la cedola minima: tutto quello che c'è da sapere sul nuovo Btp Italia

Il bond indicizzato all'inflazione Btp Italia piace sempre di più ai risparmiatori per proteggersi dal carovita Sale la cedola minima: tutto quello che c'è da sapere sul nuovo Btp Italia
Mikol Belluzzi
di 
Mikol Belluzzi

Btp Italia, la cedola minima sale dall’1,6 al 2%

Torna il Btp Italia. E anche questa nuova emissione di titoli di Stato italiani indicizzati all’inflazione dovrebbe essere un successo presso i piccoli risparmiatori italiani, senza a caccia di buoni rendimenti a basso rischio. E così a partire da lunedì 6 marzo, con conclusione giovedì 9 marzo, gli investitori avranno la possibilità di puntare per la 19esima volta sul Btp Italia, dopo il gran successo dello scorso novembre quando il titolo di Stato italiano indicizzato al carovita raccolse sul mercato 12 miliardi di euro.

Cinque anni di durata più un premio

Allora la cedola (reale) annua minima era dell’1,6% adesso invece ritoccata al 2% come comunicato oggi dal Mef. La cedola definitiva, invece, sarà stabilita con una successiva comunicazione all’apertura della quarta giornata di emissione, nella mattinata di giovedì 9 marzo e potrà essere confermata o rivista al rialzo.

Il titolo che il Tesoro sta per collocare è un Btp indicizzato al tasso di inflazione italiana (Indice Foi, senza tabacchi – Indice dei prezzi al consumo per le famiglie di operai e impiegati, al netto dei tabacchi), con cedole corrisposte ogni sei mesi insieme alla rivalutazione del capitale per effetto dell’inflazione dello stesso semestre. Inoltre, a scadenza, verrà restituito il valore nominale del capitale sottoscritto.

L’emissione avrà durata di cinque anni, con scadenza al 14 marzo 2028. Lo stesso dicasi per le caratteristiche del titolo che sono sostanzialmente in linea con quelle delle precedenti emissioni, compreso il premio fedeltà all’8 per mille per gli investitori retail che mantengono il Btp Italia fino alla scadenza.

Due fasi di collocamento: prima il retail e poi gli istituzionali

Come di consueto, il Btp Italia sarà collocato sul mercato in due fasi. I primi tre giorni saranno riservati ai risparmiatori individuali e affini (il cosiddetto mercato retail), mentre il 9 marzo sarà il turno degli investitori istituzionali.

Inoltre, come per le precedenti emissioni, i risparmiatori retail potranno sottoscrivere il Btp Italia ovunque abbiano un conto titoli, in banca o presso gli uffici postali, anche utilizzando il proprio home banking se abilitato alle funzioni di trading. Il collocamento, infatti, avverrà sulla piattaforma elettronica Mot (il Mercato telematico delle obbligazioni e titoli di Stato di Borsa Italiana) con Intesa SanPaolo Unicredit a fare da banche dealer.

La forte dinamica dell’inflazione

Probabilmente nei prossimi mesi il carovita rallenterà decisamente, ma per ora non è così. Infatti, l’aumento della cedola minima al 2% rispetto all’edizione del Btp Italia di novembre (1,6%) è dovuta alla dinamica dell’inflazione che nell’ultimo mese è scesa, ma è salita rispetto allo scorso novembre. A febbraio, infatti, l’indice Istat ha segnato il +9,2%, rispetto al +10% di gennaio. Mentre l’inflazione di fondo, al netto degli energetici e degli alimentari freschi, accelera da +6% del mese precedente a +6,4%, quella al netto dei soli beni energetici da +6,2% a +6,5%.

Che cosa farà la Bce con i tassi

La nuova emissione di Btp Italia arriva in un momento di forte tensione sul mercato obbligazionario. Dopo gli ultimi dati sull’inflazione, si rafforzano le aspettative che la Bce manterrà un atteggiamento aggressivo nella sua politica monetaria nei prossimi mesi alzando il costo del denaro fino a febbraio 2024, con la previsione di un tasso terminale al 4%.

“Considerando le previsioni di inflazione a 5 anni attorno al 2,6%, con una cedola superiore all’1,5% e considerando il premio che lo Stato garantisce a chi detiene il titolo fino a scadenza, dovrebbe essere leggermente favorevole la nuova emissione rispetto ai Btp di uguale scadenza non indicizzati all’inflazione” analizza Edoardo Proverbio, responsabile Area Investimenti di Decalia.”Tuttavia, la scelta dipende dalle aspettative di inflazione: se si ritiene che le aspettative di inflazione per i prossimi anni possano essere riviste al rialzo, cosa che noi riteniamo ancora probabile, allora il Btp indicizzato all’inflazione dovrebbe essere preferito».

 

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