Segnali di disgelo: la Yelle vola a Pechino ma non incontrerà Xi
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Apertura Mar 04 luglio 2023

Prove di dialogo: Janet Yellen vola a Pechino ma non incontrerà Xi

L'indice della Borsa di Hong Kong sale del 2,2 per cento, l'indice CSI 300 dell'l'1% mentre lo Yuan guadagna lo 0,2% Prove di dialogo: Janet Yellen vola a Pechino ma non incontrerà  Xi Janet Yellen
Nino Sunseri
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Nino Sunseri

Giornalista economico finanziario da oltre 50 anni, ha cominciato nel 1974 al Giornale di Sicilia. Ha lavorato rivestendo ruoli di caposervizio e inviato per il Corriere della Sera, La Repubblica e Libero.

Sale la Borsa cinese e lo yuan si rafforza

Da giovedì a domenica sarà in Cina la Segretaria al Tesoro degli Stati Uniti, Janet Yellen. E’ la sua prima missione a Pechino. Tre settimane fa, a Pechino c’era il segretario al Tesoro, Anthony Blinken. La presenza di due esponenti di massimo livello dell’amministrazione Biden, lascia presagire un superamento delle tensioni provocate dall’abbattimento del pallone spia nei cieli degli Stati Uniti.
Il giorno dopo l’annuncio del viaggio di Janet Yellen in Cina, l’indice della Borsa di Hong Kong ha risposto positivamente con un piu’ 2,2 per cento. L’indice CSI 300 sale di oltre l’1% mentre lo Yuan guadagna lo 0,2% contro il dollaro allontanandosi dai minimi dell’anno. In crescita i titoli legati alle produzioni di microchip, come per esempio Nvidia, che ha partnership con Cina e Taiwan e ha segnato un significativo +0,26 per cento.

Concorrenza sui microchip

Il dato, secondo gli analisti, non e’ casuale: il primo viaggio ufficiale a Pechino del segretario del Tesoro dell’amministrazione Biden arriva in un momento di incertezza economica globale, in cui Usa e Cina hanno tutto da guadagnare da una cooperazione, soprattutto sulla catena di distribuzione dei prodotti su larga scala, un punto che la stessa Yellen ha sottolineato parecchie volte nelle ultime settimane. Tuttavia non mancano le difficoltà.. Alla vigilia della partenza della Yellen Pechino ha annunciato che dal primo agosto limitera’ le esportazioni di prodotti e materiali contenenti gallio e germanio, metalli rari e vitali per i semiconduttori, le stazioni delle reti 5G e i pannelli solari.

Interessi nazionali

Per “salvaguardare la sicurezza e gli interessi nazionali”, ha spiegato il ministero del commercio cinese. Una mossa che ha tutto il sapore della rappresaglia per le restrizioni Usa alla vendita di chip di fascia alta e attrezzature per la loro produzione. Una mossa da utilizzare come leva nei futuri negoziati tra i due Paesi. Nel suo viaggio di quattro giorni, da giovedì a domenica, Yellen incontrerà alti dirigenti cinesi e le aziende americane operanti nel Paese. Già il fatto che parta è un buon segnale, nonostante l’annunciato giro di vite cinese sui metalli rari: la sua missione arriva pochi giorni dopo che Joe Biden, pur cercando di ristabilire relazioni stabili con la Cina, ha definito Xi “un dittatore”, senza fare marcia indietro o porgere le scuse.. Un’esternazione che ha riacceso le tensioni e che rischiava di gelare nuovamente i rapporti tra le due superpotenze. Pechino ha fatto prevalere il pragmatismo, comprendendo che il Presidente è in campagna elettorale e deve fare i conti con i falchi repubblicani, ma ha voluto comunque replicare alla sfida tech. Alla missione della Yellen dovrebbe seguire quella della segretaria al Commercio Gina Raimondo.

Attesa per il bilaterale fra Xi e Biden

A suggellare la ripresa del dialogo dovrebbe essere poi un bilaterale tra Biden e Xi, a margine del G20 in India a settembre o del vertice Apec a San Francisco in novembre. La segretaria al Tesoro, che conosce bene la Cina da quando guidava la Fed, è vista come una controparte più amichevole di altri esponenti del governo Biden. Tanto da aver caldeggiato in passato anche un allentamento dei dazi americani, anche se poi ha dovuto adeguarsi alla linea dura. Ma i suoi toni restano soft, nella convinzione che il rapporto tra Washington e Pechino sia “importante per il mondo intero”. In una recente intervista a Msnbc, Yellen ha suggerito che la “sana concorrenza” potrebbe avvantaggiare i lavoratori e le imprese in entrambi i Paesi. “La mia speranza viaggiando in Cina – ha spiegato – è ristabilire i contatti. C’è un nuovo gruppo di leader, dobbiamo conoscerci.”. Difficile però sciogliere i molti nodi sui tavolo. Biden ha già dato una stretta all’export di chip ed altro materiale hi-tech in Cina e sta preparando un ordine esecutivo per tagliare gli investimenti Usa nei settori tecnologici nel Dragone percepiti come un rischio per la sicurezza nazionale. Al vaglio anche un ulteriore giro di vite sui semiconduttori. La stessa Yellen ha chiesto alle imprese americane di diversificare le catene di fornitura fuori dalla Cina, in Paesi amici. In risposta Pechino nelle ultime settimane ha rafforzato la pressione sulle aziende straniere, allargando la legge sullo spionaggio, interrogando dipendenti di società occidentali e vietando alle compagnie cinesi che trattano informazioni sensibili l’acquisto di prodotti da Micron Technoloy, la più grande produttrice Usa di memory-chip (per ‘seri rischi cibernetici’, spiegazione analoga a quella usata da Washington per le proprie restrizioni). La ritorsione ora colpisce anche i componenti chiave per i chip e pannelli solari. Pechino infine frena sulla rinegoziazione del debito dei Paesi poveri e mantiene stretti legami con Mosca, nonostante le aumentate incertezze nel regime russo dopo la tentata rivolta del capo della Wagner Yevgeny Prigozhin.

Dialogo strategico

La linea di Yellen richiama quella storica del segretario al Tesoro dell’amministrazione Bush. La celebre “Strategic Economic Dialogue”, la strategia economica del dialogo che porto’ a rinsaldare i rapporti tra l’amministrazione americana e quella cinese guidata da Hu Jintao. Il mondo e’ cambiato, ma non sono cambiati gli obiettivi dei due Paesi. Il segretario al Tesoro passera’ quattro giorni a Pechino a guidare una serie di incontri d’alto livello, a cui parteciperanno leader dell’economia americana, soprattutto nel campo dei microchip. Al momento non e’ previsto un meeting con il presidente cinese Xi Jinping, ma molto potrebbe dipendere dall’andamento degli incontri.

Il parere degli analisti

Chang Shu, la capo economista di Bloomberg Intelligence per Asia, di aspettarsi per quest’estate un peggioramento che porterà l’indice delle aziende di medie dimensioni in area contrazione. L’indice PMI elaborato dell’ufficio di statistica di Pechino dà già per avvenuto il passaggio da espansione a contrazione

 

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