La corsa dei tassi Bce azzera la crescita. Con la Fed Pil Usa +4,9%
Menu

QUOTIDIANO INDIPENDENTE - Fondato e diretto da MAURIZIO BELPIETRO

Home/ Finanza/Apertura
AperturaFinanza Mer 01 novembre 2023

La corsa dei tassi Bce azzera la crescita. Con la Fed il Pil Usa +4,9%

La Bce dopo dieci rialzi ha sconfitto l'inflazione ma ha cancellato la crescita. Stasera la decisione della Fed. Il Pil Usa sale del 4,9% La corsa dei tassi Bce azzera la crescita. Con la Fed il Pil Usa +4,9%
Nino Sunseri
di 
Nino Sunseri

Giornalista economico finanziario da oltre 50 anni, ha cominciato nel 1974 al Giornale di Sicilia. Ha lavorato rivestendo ruoli di caposervizio e inviato per il Corriere della Sera, La Repubblica e Libero.

Christine Lagarde ha raggiunto l’obiettivo; ma a che prezzo?  Dieci rialzi consecutivi dei tassi, prima dello stop della scorsa settimana hanno centrato il risultato: l’inflazione in Europa è scesa al 2,9% (dal 4,3%) con rialzo mensile dello 0,1%. L’Italia è andata addirittura sotto il target del 2% fissato dalla Bce fermando il pennino dei prezzi  a +1,8%.  Il prezzo è stato la scomparsa della crescita.  L’Italia, con una variazione del Pil pari a zero  evita la recessione per un pelo nonostante la spinta del turismo, l’eurozona si candida ad entrarci. I dati diffusi da Istat ed Eurostat fotografano un Vecchio Continente mentre lotta  attorno allo zero virgola qualcosa. 

Il Pil è diminuito 

Secondo la stima flash di Eurostat, nel terzo trimestre del 2023 il Pil è diminuito dello 0,1% nell’area euro mentre è aumentato dello 0,1% nell’Ue, rispetto al trimestre precedente.   Le grandi economie arrancano. La Francia ha messo a segno un +0,1%, mentre la Germania -0,1%.

 

Recessione in arrivo

 “La stretta monetaria della Bce – sottolinea Richard Flax, Chief Investment Officer di Moneyfarm – ha profondamente segnato lo stato di salute generale dell’economia. Per il momento il Pil dell’Eurozona sta ancora crescendo a un ritmo del +0,1% su base annua, ma con un quarto trimestre in calo l’Europa entrerebbe tecnicamente in recessione. La combinazione di tassi di interesse elevati, consumi ridotti e sentiment globale negativo è penalizzante”.

Confronto improponibile

Quasi improponibile il confronto con gli  Usa. Negli Stati Uniti, nonostante tassi d’interesse superiori a quelli dell’eurozona, l’economia durante l’estate è salita del 4,9% al massimo dall’ultimo trimestre del 2021. La spesa per consumi è aumentata del 4%, record dal quarto trimestre del 2021 (rispetto al +0,8% nel secondo trimestre del 2023). La differenza è che l’amministrazione Biden non ha badato a spese per investimenti (moltiplicando il debito pubblico), mentre nella Ue oltre ai vari Pnrr non pare ci sarà una spinta  visto che tornerà in vigore il patto di stabilità, nonostante sia “difficile discutere di patto di stabilità quanto tutto intorno a noi è instabile”, ha ironicamente sottolineato Giancarlo Giorgetti, ministro dell’Economia intervenendo alla 99ª Giornata Mondiale del Risparmio.

I tassi non scenderanno

 Con ogni probabilità, nei prossimi mesi non assisteremo dunque a nessun aumento dei tassi da parte della Bce venendo a scemare le preoccupazioni sulla vischiosità del carovita, tuttavia – secondo gli analisti di Ing – la Banca Centrale Europea “sarà molto decisa a evitare l’errore degli anni ’70, allentando troppo presto e consentendo un altro periodo di alta inflazione in seguito. Non aspettatevi che riduca i tassi in tempi brevi”.

 

Condividi articolo