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AperturaEconomia Mer 17 gennaio 2024

Taglio dei tassi, per Lagarde c'è concordia tra i governatori, ma il board Bce è diviso

I governatori delle banche centrali europee hanno idee molto diverse sulla tempistica con cui Francoforte deve ridurre i tassi. Taglio dei tassi, per Lagarde c'è concordia tra i governatori, ma il board Bce è diviso Christine Lagarde, governatore della Bce
Mikol Belluzzi
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Mikol Belluzzi

Al Forum di Davos è la politica monetaria della Bce a tenere banco. Ma il board dell’istituto pare – a dir poco – diviso tra chi vorrebbe tagliare rapidamente i tassi e chi, al contrario, li vorrebbe tenere alti ancora a lungo per continuare a combattere l’inflazione.

Stamane, è stata la presidente della Bce Christine Lagarde  ad aprire a un taglio dei tassi per l’estate. Parlando alla Bloomberg House, ha risposto “direi che è probabile” alla domanda se ci fosse un sostegno dalla maggioranza del board della Bce verso un taglio estivo, dal momento che diversi governatori avevano espresso indicazioni in tal senso.

Lagarde ha aggiunto che serve mantenere riserbo, perché “stiamo anche sostenendo che dipendiamo dai dati e che c’è ancora un livello di incertezza” elevato “e alcuni indicatori non sono ancorati al livello in cui vorremmo vederli”. Il senso è che un conto è guardare i dati dalla prospettiva domestica dei singoli governatori, un altro è ricomporre le tessere del puzzle in un senso unitario come tocca fare a Francoforte.

Avanti in ordine sparso

Non tutti, però la pensano come Lagarde. Anzi. Nei giorni scorsi i falchi della Bce, gli esponenti dei paesi più rigoristi, hanno tirato il freno. «È troppo presto per parlare di taglio dei tassi» aveva detto lunedì 15 il presidente della Bundesbank Joachim Nagel, parlando a Bloomberg tv a margine del forum di Davos. E anche il numero uno della Banca centrale austriaca Robert Holzmann aveva stoppato l’opportunità di una riduzione già la prossima estate, sostenendo che i tassi potrebbero restare invariati per tutto il 2024.

«L’inflazione che scende è una buona notizia di per sé, ma per me è troppo presto» per intervenire, ha affermato Nagel. «I mercati sono ottimisti, a volte troppo, ho una visione differente e voglio vedere i nuovi dati. Vedremo al prossimo consiglio direttivo».

Il volo delle colombe della Bce

Non mancano le “colombe” tra i governatori delle banche centrali e si trovano nei paesi più indebitati costretti a pagare un prezzo più alto per rifinanziare il loro debito pubblico. Ecco perché tra gli interventi a Davos più aperti a un taglio dei tassi c’è stato quello del governatore della Banca centrale di Francia, Francois Villeroy de Galhau. Per lui la “prossima mossa sarà un taglio” che dovrebbe arrivare “probabilmente quest’anno”.

Possibilista anche Fabio Panetta, il governatore della Banca d’Italia, intervenuto oggi a Milano al Comitato Esecutivo dell’Abi. “Non mi lancio ovviamente, perché credo che sarebbe inappropriato e istituzionalmente non corretto, in previsioni, anche perché non lo so, su quando si taglierà e se lo sapessi non ve lo direi” ha detto. “Ma soprattutto non lo so quando si taglierà, però credo che si può ragionare invece delle condizioni che consentiranno l’aggiustamento della strada monetaria, credo che si stia andando nella direzione giusta”.

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