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ApprofondimentiIn evidenza Mar 06 dicembre 2022

Caso Juventus: plusvalenze e debiti fuori bilancio, ecco l'elenco delle altre squadre che rischiano. Non solo in serie A

Dalla Juve all'Atalanta fino alla Sampdoria e ai grandi club europei. Cosa c'è nelle carte dell'indagine sui rapporti con gli altri club Caso Juventus: plusvalenze e debiti fuori bilancio, ecco l'elenco delle altre squadre che rischiano. Non solo in serie A MUSEO DELLA SCIENZA E DELLA TECNICABLACK AND WHITE AND MORE JUVENTUS
Gianluca Paolucci
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Gianluca Paolucci

Ha lavorato per Reuters e La Stampa occupandosi di finanza, crac bancari, criminalità finanziaria e corruzione. Dal 2022 è caporedattore di Verità & Affari e scrive per La Verità e Panorama.

Un terzo dei ricavi fatto di plusvalenze

Centosessantasei milioni di euro. Quasi un terzo dei ricavi complessivi della Juventus nell’esercizio 2019/2020 sono rappresentati dalle plusvalenze sule cessioni di calciatori. L’anno prima, pre-emergenza Covid, erano comunque più del 20%. Nel 2021 precipitano: appena il 6,4%, poco più di 29 milioni. L’affare delle plusvalenze è uno dei due grandi filoni dell’inchiesta sui conti della Juventus (l’altro filone è quello delle cosiddette “manovre stipendi”). 

Ma nel caso delle plusvalenze, la Juventus non agiva da sola: dall’altra parte c’era un club con le stesse esigenze di bilancio da sistemare o abbellire. Oppure con debiti fuori bilancio da sistemare. Dall’Atalanta alla Sampdoria, dall’Empoli all’Udinese fino ai grandi club europei come Barcellona, Manchester City e Marsiglia. Ecco cosa c’è nelle carte dell’indagine della procura di Torino sui rapporti con gli altri club.

Atalanta: la triangolazione e la carta segreta

L’ operazione Romero-Demiral è una trattativa a tre tra Juventus, Atalanta Tottenham, squadra inglese in cui dal 2021 lavora Fabio Paratici. Di fatto una triangolazione. Il 30 luglio 2021 Fabio Paratici e Luca Percassi, ad del club bergamasco, vengono intercettati mentre parlano del trasferimento di Romero, per 50 milioni, dall’Atalanta al club londinese. Percassi spiega che nei prossimi giorni chiederà un incontro ad Agnelli: “Io domani vado da Andrea, dico Andrea scusami eh qui non è che le cose si interpretano…vuoi sti’ accordi sì o no? Voglio che me li confermi tu perché io non ho capito Cherubini che parte faccia … me lo devi confermare tu (…) son qui a dirti che sono pronto a pagarti un giocatore eh ti chiederei però non far finta che non esistano altri impegni sennò (…) sennò rinviamo tutto all’infinito! Eh cosa devo fare ma io sono l’Atalanta eh, a me 16 milioni mi cambiano il mio budget non è che ho una disponibilità infinita”.

Con l’Atalanta ci sono anche impegni fuori bilancio per 8 milioni, secondo gli investigatori. Un impegno “morale”, secondo la Juventus. Un debito vero e proprio, non registrato nella contabilità ufficiale, secondo la ricostruzione della procura. Ne fa riferimento più volte lo stesso Percassi. Ne parlano i dirigenti della Juventus tra loro in più occasioni. E nelle carte dell’inchiesta c’è una scrittura privata che fa riferimento all’impegno. E poi la vendita di Simone Muratore ai bergamaschi, dove la Juve sarebbe rimasta “socia”, operazione per la quale “l’Atalanta ti ha tenuto fino all’ultimo sotto scacco”.

Sampdoria: “Era una plusvalenza, l’abbiamo dovuto prendere”

La Samp è un altro dei club che la Juventus considerava “partner”, dove parcheggiare calciatori promettenti e nel caso far guadagnare qualcosa. Nell’agosto 2021 Mino Raiola fa comprare alla Juve un giovane del Psv Heindoven. La Juve lo gira in prestito ai liguri ma omette una serie di informazioni. Secondo gli investigatori, il sistema di bonus sul prestito fanno sì che i compensi al giocatore vengano pagati dai bianconeri.

Non solo: “Giacomo Vrioni ce l’abbiamo noi. Era una plusvalenza, l’abbiamo dovuto prendere”. Le parole sono di Federico Cherubini, uomo-mercato della Juventus. Il riferimento è a una delle operazioni esaminate dalla procura: l’acquisto di Vrioni nel gennaio 2020 dalla Samp e il contestuale passaggio in prestito con obbligo di riscatto alla squadra ligure di tre giocatori: Nicolò Fracofonte, Erik Gerbi e Matteo Stoppa. La Juventus compra Vrioni per 4 milioni. Francofonte, Gerbi e Stoppa vanno in prestito, ma l’obbligo di riscatto scatta con condizioni piuttosto facili da raggiungere: è sufficiente che la Samp faccia almeno 3 punti in Serie A a partire dal primo febbraio 2020. Il riscatto viene fissato in totale per i tre a 4 milioni. La plusvalenza totale è 1,7 milioni.

Per la Juve, Vrioni non è stato un cattivo affare: in prestito al Wsg Tirol, prima divisione austriaca, la scorsa stagione è stato capocanniere con 19 reti in 28 partite. A luglio il passaggio alla Msl, la lega professionista Usa. A bilancio per 1,8 milioni, viene ceduto per 4 milioni con una plusvalenza di 2,2 milioni. Francofonte e Stoppa giocano in Serie C. Gerbi è in Liga 2, la seconda divisione rumena. Nelle mail che Cherubini si scambia con l’agente Valerio Giuffrida per preparare l’affare emerge con chiarezza come si tratti in realtà di una singola operazione. E in un altro passaggio, sempre nelle mail tra Cherubini e Giuffrida, si ipotizza la cessione di Rugani con l’accento sulla plusvalenza, che “non potrà essere inferiore a 6 milioni”.

Sassuolo: la Lega Calcio col prosciutto negli occhi

Il passaggio di Locatelli nell’agosto 2021 dal Sassuolo alla Juventus avviene con un prestito a titolo gratuito con obbligo di riscatto. Il trasferimento verrà formalizzato nel 2023 al raggiungimento di determinati obiettivi. Gli obiettivi di nuovo sono praticamente delle certezze: che la Juventus faccia almeno un punto nei mesi di febbraio e marzo 2023. Più una parte variabile di 12,5 milioni, ma di questi almeno 5 sono certi e gli altri facilmente raggiungibili. Perché questa struttura? Perché così la Juventus, già in tensione finanziaria, inizierà a pagare dopo due anni. Mentre il Sassuolo potrà registrare da subito le plusvalenze. Il manager della Juventus Stefano Cerrato, intercettato, commenta così la struttura dell’accordo: “Io lì non so, cioè la Lega si mette le fette di prosciutto davanti agli occhi…”

Empoli: “Il famoso milione lo dovevamo pulire”

In una serie di conversazioni con Manna e Cherubini, il direttore sportivo dell’Empoli Pietro Accardi fa riferimento a un “debito” di 400 mila euro che la Juve “deve saldare (…) che il presidente mi rompe i coglioni”. Non è chiaro a quale affare passato sia riferito il debito. I manager della Juventus sottolineano come l’Empoli abbia beneficiato dello scambio Marques-Pereira tra Juve e Barcellona. Ma la replica di Accardi (a Manna) è secca: “Noi di qui soldi si piglia un cazzo. Questi sono quei 400 che lui doveva sistemare già da 4/5 anni. (…) Il famoso milione lo dovevamo pulire, poi ne abbiamo puliti 600, ne rimangono 400. Questi 400 ci sono i documenti, 300 vanno al Corinthias”.

Udinese: Le “merde da sistemare”  

Anche in questo caso ci sono una serie di operazioni fuori bilancio da sistemare. Eredità della gestione Paratici, dicono i manager della Juve intercettati. In particolare, secondo gli investigatori, per “sistemare” questi debiti vengono comprati due giocatori: Mattia Compagnon e Martin Palumbo. Manna, parlando con Marco Storari (manager Juve e uomo di fiducia di Andrea Agnelli) la spiega così: “Noi abbiamo dovuto sistema’ tutte le merde che ha lasciato lui. Abbiamo dovuto compra’ Compagnon a 4,5 milioni perché dovevamo da’ i soldi. Martin Palumbo l’hai dovuto prendere perché dovevi finire di dargli i soldi”.

Barcellona: lo scambio per i bilanci, il factoring per la cassa

La Juve vende Pjianic al Barcellona e lo stesso giorno, il 30 giugno 2020, compra Arthur dal club Blaugrana. Una classica operazione incrociata, secondo i pm. Solo che in quei giorni entrambi i club hanno bisogno non solo di sistemare i bilanci, ma anche di fare cassa. Così gli impegni di pagamento vengono ceduti a una società di factoring e le plusvalenze fittizie si trasformano in denaro vero. Nelle carte dell’inchiesta Juventus relative al Barcellona, sono molte le evidenze che fanno ritenere il prezzo fissato per Pjanic legato alla plusvalenza da incassare e non il reale valore del calciatore. A cominciare dal fatto che nei documenti interni è riportato sempre come “scambio”. Su tutte, valgono però le parole dell’allora direttore finanziario della Juventus, Marco Re, intercettato al telefono con un manager di Mediobanca. “Ma tu pensa uno come Arthur, per farti la plusvalenza Pjanic hai pagato 72 milioni, adesso ti vale… ti deve anche andare sotto i ferri. Cioè, era palese che non era uno da quella cifra lì. Adesso lo paghi, cioè te lo porti avanti per quattro anni”.

Manchester City: il contratto che lega Danilo a Cancelo

Ancora una operazione incrociata, stavolta con il City. La particolarità è che la cessione di Cancelo e l’arrivo di Danilo a Torino sono legate anche nei rispettivi contratti. La plusvalenza per la Juventus è di 30 milioni di euro. Lo stesso giorno, il 30 giugno 2020,Juve e City si scambiano altri due giocatori dai nomi meno noti ma che anche in questo caso portano una bella plusvalenza in bilancio. A Manchester va Pablo Moreno, mentre a Torino arriva Correia. Le dinamiche sono le stesse dell’altra operazione, il prezzo pattuito è di 10 milioni e la plusvalenza è di 9,5 milioni. Moreno viene subito girato al Girona, seconda divisione spagnola, dove gioca sei partite per passare in Portogallo al Maritimo. Correia, valorizzato 10,5 milioni, è adesso in Serie B, al Parma. 

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