Assicurazioni, i 23 mila clienti italiani di Novis nel limbo
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AperturaAssicurazioni Sab 27 gennaio 2024

Assicurazioni, i 23 mila clienti italiani di Novis nel limbo

L'Ivass torna sulla vicenda della compagnia slovacca: possibile sospendere il pagamento dei premi, ma meglio farsi consigliare da un esperto Assicurazioni, i 23 mila clienti italiani di Novis nel limbo
Redazione Verità&Affari
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I clienti italiani di Novis possono sospendere il pagamento dei premi, valutando attentamente le conseguenze e facendosi consigliare da un esperto indipendente. Novis, compagnia assicurativa slovacca la cui autorizzazione a operare è stata revocata nel giugno scorso dalla Banca nazionale slovacca, non ha ancora avviato la procedura di liquidazione e contesta con durezza il provvedimento. Lo scontro lascia circa 23 mila clienti italiani in un limbo.

L’Ivass torna a occuparsi della compagnia con una nota, dove spiega che “sebbene sia stata revocata all’impresa l’autorizzazione all’esercizio in data 5 giugno 2023, la procedura di liquidazione dell’impresa non è ancora avviata. Si ricorda che secondo la legge italiana, che si applica ai contratti stipulati nel nostro Paese, i contraenti possono sempre decidere di sospendere i pagamenti dei premi dopo il primo anno di vigenza della polizza. In questo caso è necessario valutare attentamente le conseguenze di tale scelta alla luce delle norme di legge e delle condizioni di contratto. Rivolgiti ad un esperto indipendente o ad una associazione dei consumatori per farti aiutare a tutelare al meglio i tuoi interessi”.

Il provvedimento dell’autorità slovacca

Lo scorso 5 giugno, l’autorità slovacca di controllo ha revocato a Novis la licenza per l’esercizio dell’attività assicurativa e vietato la stipula di nuovi contratti. La compagnia dovrà limitarsi alle attività “necessarie per far valere i propri diritti e saldare le passività”. Nbs, l’autorità slovacca, ha poi avanzato la richiesta di messa in liquidazione della compagnia.

Novis ha subito  contestato la decisione dell’autorità di controllo. La compagnia si è anche detta “stupita della quantità di errori” contenuti nel provvedimento. Nell’agosto scorso Novis ha fatto ricorso contro il provvedimento della Nbs, la Banca centrale slovacca, che ha poteri di controllo sul settore assicurativo. Ultimo capitolo di uno scontro che va avanti dal 2020.

Il lungo scontro con le autorità

L’attenzione delle autorità europee sulla compagnia viene però da lontano. La Nbs aveva emesso provvedimenti di limitazione delle attività già nel 2020 e nel 2022, quando ha congelato l’attività della compagnia tra gennaio e marzo per non aver rispettato il limite minimo di Solvency II.

In precedenza si era mossa anche l’Ivass, quando nel 2018 aveva segnalato una serie di criticità su una prodotto di Novis venduto anche in Italia e denominato Wealth Insuring. Nel 2022 Novis figurava in testa alla classifica dei reclami dei clienti italiani delle polizze vita, con  142,9 reclami ogni 10 mila contratti. Per dare una misura di grandezza, il secondo operatore (Mediolanum International Life) aveva ricevuto 16.9 reclami ogni 10 mila contratti.

La replica della compagnia

Novis ha venduto polizze nel ramo vita in Italia in regime di libera prestazione dei servizi ma non ha una struttura societaria italiana. Prevalentemente, in Italia ha venduto polizze unit linked. Rispondendo a una nota di Confconsumatori nell’ottobre scorso, Novis ha spiegato che “il contestato provvedimento della NBS non ha comportato conseguenze per i clienti esistenti”. Mentre diffondere “un messaggio fuorviante (può) innescare allarmismi ingiustificati, spingendo anche i clienti a disinvestire, con danni per loro stessi”.

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