Auto elettriche, voragine per i conti pubblici: cosa sta succedendo
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ApprofondimentiAuto Mer 10 maggio 2023

Le auto elettriche? Una voragine per i conti pubblici. Cosa sta succedendo nel mondo

Una imposta sulle auto elettriche di 200 dollari. Così il Texas affronta il problema dei mancati introiti sulle accise dei carburanti. Le auto elettriche? Una voragine per i conti pubblici. Cosa sta succedendo nel mondo auto elettrica
Maurizio Cattaneo
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Maurizio Cattaneo

La diffusione delle auto elettriche sta creando una voragine nelle entrate fiscali degli Stati. Così il Texas, dopo Norvegia, Svizzera e Inghilterra, pensa a misure per colpire le vetture green e riequilibrare, almeno in parte, la situazione rispetto a quelle a motore endotermico. L’idea dello Stato americano è quella di istituire una nuova tassa autostradale che colpirà i proprietari di auto a spina, per compensare l’assenza del contributo (5 centesimi al litro) che viene pagato per la manutenzione delle highway attraverso l’acquisto dei carburanti.  

Il disegno di legge presentato dal senatore repubblicano Robert Nichols, che è anche presidente della Commissione trasporti dello Stato del sud degli Usa, prevede una tassa fino a 200 dollari all’anno.  Nichols ha confermato la forte preoccupazione per l’impatto negativo che l’abbandono dei motori termici – e quindi dei combustibili fossili – sta avendo sulle entrate fiscali.  l progetto è ià stato convalidato dalla Camera dei rappresentanti e dovrà essere definitivamente adottato dal governatore Gregory Wayne..

Norvegia, tornano le tasse sulle auto elettriche

Ma non è solo il Texas, peraltro grande produttore di petrolio, a frenare sugli sgravi per l’auto green. Secondo alcune stime, il boom delle auto elettriche in Norvegia ha generato un mancato introito fiscale valutato in ben 2 miliardi di euro. Un ammanco al quale i legislatori del Paese scandinavo vogliono porre rimedio eliminando alcuni di quelli che vengono definiti “privilegi” introdotti nel corso dell’ultimo decennio.

Prima di tutto, la Norvegia reintrodurrà l’Iva al 25% anche sulle auto elettriche. La misura riguarderà i veicoli premium con prezzo superiore alle 500 mila corone norvegesi (circa 50 mila euro) e metterà sullo stesso piano (commerciale e fiscale) i veicoli full electric con quelli spinti da motore endotermico. Chi acquisterà un’auto “alla spina” dovrà poi pagare una tassa di registrazione.
Ma non è tutto. Il governo norvegese starebbe infatti pensando a reintrodurre anche il bollo auto facendo leva sul maggior peso delle auto elettriche rispetto a quelle a benzina e diesel.
 
La tassa sulla circolazione in Norvegia è determinata in base a tre parametri: le emissioni di CO2, le emissioni di ossidi di azoto (NOx) e peso del veicoli. Dal momento che le auto elettriche non emettono né CO2 né NOx, i legislatori scandinavi stanno pensando di “giocare” sul loro peso per poter incassare le corone mancanti. Nello specifico, la Norvegia sta valutando di applicare una sovrattassa sul peso per le auto che pesano più di una tonnellata.
 
In base alle indiscrezioni circolate finora, la nuova tassa sul peso per auto elettriche dovrebbe riguardare le full-electric con peso superiore ai 900 chilogrammi, per crescere in maniera determinante per i veicoli oltre le 1,4 tonnellate. Gli automobilisti si ritroverebbero a pagare 1,2 euro circa per ogni chilogrammo eccedente i 500 chili.
 

La Svizzera mette nel mirino le auto green

In Svizzera le automobili sono soggette a una tassa del 4%, che viene applicata al prezzo d’importazione. Questa tassa, sebbene non causi un aumento reale del 4% sul prezzo finale, viene scaricata interamente sul consumatore finale. Le auto elettriche da parecchi anni hanno diritto all’esenzione per questa tassa, una mossa che in Svizzera era stata introdotta per generare un incentivo indiretto, e favorire la diffusione dei veicoli elettrici.

Ora però il Consiglio Federale vuole cancellare l’esenzione. La diffusione delle auto elettriche in Svizzera ha raggiunto lo scorso anno la quota del 20% delle nuove immatricolazioni e il mancato gettito fiscale ha generato un ammanco per 78 milioni di franchi (circa 78 milioni di euro), e si stima che nel 2023 questa cifra possa salire a 100-150 milioni di franchi.

Tra il 2024 e il 2030 nelle casse potrebbero mancare da 2 a 3 miliardi. Il Consiglio considera non più necessaria l’esenzione, in quanto i veicoli elettrici sono ormai molto diffusi, hanno una proposta commerciale ampia, e per quanto riguarda la fascia più bassa si sono avvicinati al prezzo dei veicoli a motore endotermico.

In Inghilterra scure sulle esenzioni

Anche il governo britannico ha annunciato che a partire dal 2025 i veicoli a batteria saranno tenuti a pagare la Ved (vehicle excise duty), la tassa automobilistica annuale, equivalente del nostro bollo auto), esattamente come le vetture a motopre endotermico. La diffusione delle auto elettriche ha generato meno introiti sul fronte del bollo auto, ma anche meno consumi di carburante determinando un mancato incasso delle accise con un buvo nelle casse dello Stato non più sostenibile. Le proiezioni stimano che la diffusione dei veicoli elettrici potrebbe portare già nel 2026 alla perdita di 2,1 miliardi di sterline (ben oltre 3 miliardi di euro) di introiti tra bollo e accise.

E c’è chi vorrebbe la retromarcia totale

Se il Texas tassa le auto green, c’è anche chi le vorrebbe veder sparire. A gennaio era infatti stata presentata una proposta nello Stato del Wyoming che prevedeva il divieto di vendita di nuove auto elettriche entro il 2035.  I legislatori avevano fatto specifico riferimento ai mancati introiti fiscali e all’importanza dell’industria dei combustibili fossili nel Wyoming e al modo in cui i veicoli a combustione interna hanno consentito la crescita economica attraverso il commercio interstatale.

Inoltre, si sottolineava che le lunghe autostrade in aree scarsamente popolate, combinate con la mancanza di infrastrutture di ricarica, rendevano i veicoli elettrici del tutto impraticabili. Una proposta di legge peraltro subito bloccata e che comunque non aveva le caratteristiche del disegno di legge e quindi, anche se fosse stata recepita, non avrebbe avuto la forza di un divieto.

In Italia invece l’auto green non paga tasse

In Italia le auto con motore elettrico godono dell’esenzione dal pagamento delle tasse automobilistiche per cinque anni a decorrere dalla data di prima immatricolazione; alla fine di questo periodo, si deve corrispondere una tassa pari ad un quarto dell’importo previsto per i corrispondenti veicoli a benzina.

Inoltre, è operativo il bonus per l’acquisto delle auto elettriche legato all’Isee può arrivare fino a 7.500 euro. Un bonus che peraltro ha fatto flop vista la propensione degli automobilisti, più che in latri Paesi  a preferire vetture a combustione tradizionale. Per ora la quota di mercato delle auto green è appena del 3,7 % e dunque impattano in misura modesta sulle casse dello Stato. Ma se si analizzano le previsioni, che parlano di un 10% già nel 2026 la situazione cambia drasticamente.

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