Auto in leasing o in affitto a lungo termine: più contratti, più morosi
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ApprofondimentiAuto Ven 10 marzo 2023

Auto, crescono i contratti di leasing. Ma uno su cinque non paga

Si va da un semplice ritardato pagamento, ad una situazione di insolvenza che si protrae alcuni mesi, sino al totale stop dei pagamenti Auto, crescono i contratti di leasing. Ma uno su cinque non paga STABILIMENTO FORD
Maurizio Cattaneo
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Maurizio Cattaneo

Fari sui contratti di leasing ed affitto a lungo termine

La decisione di Ford di brevettare un software che blocca l’auto in caso di mancato pagamento delle rate riaccende i fari sui contratti di leasing ed affitto a lungo termine. Secondo i dati ufficiali Unrae nei primi nove mesi del 2022, gli ultimi finora ufficiali, in Italia sono stati stipulati 445.530 contratti, con una crescita del +11,1% rispetto al 2021, seppur con una durata media scesa leggermente da 23 a 20 mesi. Ma le prime proiezioni per l’intero anno parlano di un exploit che sfiora quota 600 per un business che dovrebbe superare i dodici miliardi di euro (+7%). Un trend favorevole che però, secondo gli operatori, non potrà non risentire del rialzo dei tassi d’interesse.

E qui veniamo a Ford perchè più contratti significa  anche maggior morosità. Sono circa uno su cinque gli accordi in varia misura a rischio. Si va da un semplice ritardato pagamento, ad una situazione di insolvenza che si protrae alcuni mesi, sino al totale stop dei pagamenti. E ciò non riguarda soltanto aziende o privati (i contratti di questi ultimi sfiorano ormai il 20%) ma anche la pubblica amministrazione. Solo lo scorso anno Comuni, Asl e pubblica amministrazione centrale (che secondo i dati Formez possiedono circa 90.000 veicoli) hanno contratto un debito di oltre 50 milioni di euro in mancati pagamenti.

Perché scegliere questa formula

A giocare in favore di affitto a lungo termine e leasing gioca il fatto che non si sborsa subito l’intero costo dell’auto e in molti casi si possono detrarre le somme dalle imposte. Inoltre non ci si preoccupa più di bollo, assicurazione, tagliandi, manutenzione. A sfavore il recente aumento dei tassi d’interesse che, come sui mutui, rendono le rate più salate.

Sta di fatto che con questa formula il contraente, al momento del ritiro del mezzo, deve versare un piccolo acconto sul valore totale della vettura (generalmente, tale cifra non supera il 20%) e poi pagare il resto a rate. Quando scade l’accordo, l’automobile dovrà essere restituita. Nel caso, però, la si voglia “riscattare”, basterà pagare il residuo del valore in un’unica soluzione e, a quel punto, si diverrà legittimi proprietari del mezzo. I privati  solitamente stipulano il contratto dal concessionario stesso che a sua volta si appoggia a società interne alle case automobilistiche (sempre più in competizione anche su questo fronte) o su società specializzate. Diverso il caso di aziende che spesso scelgono il canale delle società specializzate.

Quali in media i costi?

Si va da circa 200 sino ad oltre 3mila euro al mese. Per fare qualche esempio (ma le offerte sono sterminate)  una Fiat 500 si trova a circa 180 euro al mese mentre per una Panda arriva a poco più di 200 euro. Superiore è il costo per la fascia dell’ Audi Q2 o della Volkswagen Golf (circa 300 euro). Salendo ancora abbiamo una Opel Astra da 339 euro al mese, mentre per avere una Tesla servono 488.00 euro al mese.

Per  auto di fascia superiore (Bmw, Mercedes, Audi, ecc) il costo varia dal 500 agli 800 euro al mese. Si passa infine alle supercar dove la rata è ben maggiore: per una Porsche Taycan servono circa mille euro, fino agli oltre 2.600 euro al mese per una Maserati Mc 20 da oltre 600 cavalli. Questo il prezzo medio, ma una politica commerciale sempre più aggressiva  si traduce in offerte speciali (tipo supermarket) che occorre monitorare mese per mese.

Non tutti i leasing sono uguali

Nella giungla delle opzioni, possiamo dividere in due le formule contrattuali: leasing chilometrico e leasing con valore residuo. Con il cosiddetto leasing chilometrico, le condizioni contrattuali sono determinate sulla base della distanza totale prevista percorsa. Questo significa che all’inizio del contratto occorre accordarsi. Se non si rimane entro questo limite, arrivano spiacevoli e pesanti costi aggiuntivi. Per contro si può concordare la misura del rimborso per i chilometri non fatti (un importo che è sempre inferiore a quello precedente).

C’è poi il leasing con valore residuo: in questo caso, le condizioni sono determinate sulla base di una stima del valore del veicolo al momento della restituzione ( la valutazione viene effettuata da un perito). In questo caso il vantaggio  è l’uso illimitato dell’auto. Per contro occorre  essere particolarmente scrupolosi nella manutenzione, cura e mantenimento dell’auto. Se il valore residuo scende al di sotto del valore stimato in precedenza, arriveranno infatti alti costi aggiuntivi. Ma, come dicevamo, le formule sono tali e tante che bisogna guardare bene cosa si firma anche perché dietro alle voci “nascoste” si celano sorprese.

Quali sono le maggiori società di leasing in Italia? 

Si va da Autovia a Movenzia e Total rent sino a Ald Automotive, Ratti auto, Rent4You, Locauto Bipicar. E ancora Arval e Leasys. Oltre ai noti marchi Hertz, Europcar, Avis. Chi voglia stipulare un contratto deve in ogni caso tenere conto  della reputazione della società di noleggio, costo ( il miglior preventivo), anticipo zero,  flessibilità (condizioni e rate personalizzabili), limite chilometraggio, ampia scelta delle auto (marchio, il modello, l’allestimento, gli optional e l’alimentazione che si preferisce), servizi inclusi ed extra e manutenzione.

Rata non pagata, che cosa succede

Se non si paga una rata, le conseguenze possono variare in base al tipo di finanziamento che è stato sottoscritto e alle condizioni previste nel contratto. Naturalmente la società di noleggio a lungo termine prevede delle azioni. Si inizia con dei solleciti, per poi passare a delle notifiche ed eventuali conseguenze penali. La prima cosa che fa la società, è solitamente quella di proporre una modifica ed un abbassamento della rata mensile. Se nemmeno questo porta a dei benefici, la società richiederà la consegna della vettura, rescindendo il contratto, con la relativa penale stipulata all’atto del contratto stesso. Un iter che però dura mesi. Va anche detto che il noleggio a lungo termine non è una vera operazione finanziaria, quindi non pagando, non si viene segnalati, né al Crif, la Centrale rischi finanziari, né alla Banca d’Italia e dunque i furbi aumentano.

E dunque ben comprensibile la decisione di Ford di brevettare il software che risolve il problema alla radice: non paghi? E l’auto si blocca. 

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