Scende il prezzo dell'elettricità, ma non alle colonnine di ricarica
I maggiori gestori, Enel, Be Charge e A2A offrono tariffe a consumo, “pay for use” e abbonamenti mensili con pacchetti di kw inclusi. COLONNINE PER LA RICARICA DELLE AUTO ELETTRICHE, Colonnine per la ricarica di auto elettricheSe il prezzo di benzina e gasolio è in aumento a causa della crescita del costo del petrolio, sul fronte dell’auto elettrica si assiste a un paradosso. Infatti il prezzo del Pun, ossia dell’elettricità (senza tasse e orpelli) è sceso parecchio passando da 0,60 euro al Kw di agosto 2022, a causa delle tensioni internazionali, a 0,09 euro sempre al Kw attuali mitigato da vari fattori tra cui anche l’aumento della produzione da fonti rinnovabili come il fotovoltaico. Una buona notizia che però non ha inciso sui prezzi di ricarica dell’auto elettrica, se non si ha la possibilità di ricaricare nel garage di casa propria installando una Wallbox che però ha un costo compreso tra i 1500 e i 3mila euro a seconda della potenza richiesta.
Il crollo delle vendite della auto elettriche non fa scendere il prezzo della ricarica
E dunque il crollo dell’energia non ha portato i gestori delle maggiori catene di colonnine di ricarica a mitigarne il prezzo. Da sottolineare che l’atteso boom di vendite per le auto elettriche non c’è stato e quindi le auto elettriche in circolazione sono ancora poche, intorno alle 300mila unità. A marzo c’è stato un ulteriore passo indietro in attesa degli incentivi promessi e non ancora partiti. E quindi le società che gestiscono sul suolo italiano le colonnine di ricarica per le auto elettriche e che hanno sostenuto ampi investimenti per la realizzazione delle stesse non riescono a realizzare i profitti sperati. Il risultato è una modifica delle tariffe per l’elettricità “alla pompa” ma all’insù.
Chi sono i maggiori gestori
I maggiori gestori, Enel, Be Charge e A2A offrono tariffe a consumo, “pay for use” e abbonamenti mensili con pacchetti di kw inclusi. Be Charge di Plenitude (ossia Eni) che conta oltre 20mila colonnine in Italia offre 1 Kw a 0,65 euro per la ricarica Quick (fino a 22 Kw) mentre la rapida, Ultrafast (fino a 150 kW) costa 0,95 euro al kw. Con Enel X si paga 0,69 euro al Kw fino a 22 Kw al “pay per use” mentre l’abbonamento per 80 Kw costa 49 euro. Da considerare che è praticamente un “pieno” per una auto elettrica di grande cilindrata che hanno batterie intorno agli 80 kw (e autonomia sui 500 chilometri). In crescita anche le tariffe di A2a a 0,65 euro al kw fino a 22 Kw mentre la ricarica rapida scende 0,90 euro al kw. Aboliti i convenienti abbonamenti che al costo di 122 euro per i clienti standard e di 106 euro per i clienti domestici permetteva ricariche fino a 320 kw al mese
Solo Tesla, che produce solo auto elettriche e ha una sua rete di ricarica, rispetto a inizio 2023 ha tagliato i costi delle ricariche per tutte le auto di circa il 7%, e del 2% i costi di abbonamenti e ricariche ma solo, ovviamente, per chi ha acquistato una sua autovettura, che resta anche nel mese di marzo l’elettrica più venduta in Italia.