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AperturaAuto Mar 23 gennaio 2024

Stellantis, altro schiaffo all'Italia. La Opel Manta non si farà e Melfi trema

L'annuncio a pochi giorni dalla cancellazione della Maserati quattroporte. E il gruppo chiede anche all'indotto di lasciare il nostro Paese Stellantis, altro schiaffo all'Italia. La Opel Manta non si farà e Melfi trema
Maurizio Cattaneo
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Maurizio Cattaneo

Altro che un milione di auto prodotte in Italia. Di questo passo, in barba alle promesse al governo,  la produzione di Stellantis nel nostro Paese è destinata a scendere addirittura sotto le 470 mila auto attuali.  L’ultima notizia è di queste ore: secondo la testata transalpina Automobile Magazine (di solito ben informata sulle mosse del gruppo franco-italiano) la produzione della Opel Manta, nuova ammiraglia della Casa, e una delle principali novità  per il 2025, sarebbe stata sospesa. Dietro il ripensamento ci sarebbero i dubbi sul posizionamento e lo stile della nuova auto,  considerato dai vertici Opel troppo lontano dai gusti della clientela storica. La macchina in sostanza viene considerata troppo strana visto che si tratta di una grande coupé con forme da station wagon.

Le ripercussioni in Italia

Quello che è certo sono le ripercussioni sulla fabbrica di Melfi, stabilimento scelto per assemblare la Manta al fianco dell’omologa  DS (la nuova DS 9) e della Lancia Gamma, attesa al debutto nel corso del 2026. Tutte utilizzeranno la piattaforma Stla Medium di Stellantis, studiata per servire sia auto elettriche sia modelli con classici motori termici. Tra l’altro le voci dello stop della nuova Opel arriva a pochi giorni dall’annuncio della cancellazione della produzione della Maserati quattroporte, anch’essa prodotta in Italia.

Le parole del premier 

Ciò che sta avvenendo non fa che confermare i timori del  premier, Meloni sulle strategie di Stellantis e della famiglia Agnelli. La produzione di molti dei nuovi modelli di punta della casa ex-Fiat, infatti, stanno prendendo la strada dell’estero. Un vero choc è stato il recente annuncio che la nuova Panda elettrica verrà prodotta in Bosnia. Ma in questi mesi il gruppo ha annunciato maxi investimenti in Marocco, Algeria e Spagna, mentre per l’Italia siamo ancora di fronte ad annunci mirabolanti seguiti però a chiusure (vedi Grugliasco) e cassa integrazione. Anche sul fronte dell’indotto la musica non cambia. Anzi, lo stesso gruppo ormai a tutti gli effetti francese, ha addirittura richiesto alle fabbriche dell’indotto di lasciare l’Italia per trasferirsi in paesi “low cost”. I costi della transizione all’elettrico, lo ha detto chiaramente lo stesso Ceo Tavares,  dovranno ricadere anche sui fornitori. Una strada non obbligata, visto che Toyota ha viceversa varato un piano di sostegni  di milioni di yen riservato  agli storici fornitori, proprio per aiutarli nel difficile ricollocamento dall’endotermico all’elettrico. Sta di fatto che mentre in Italia, da dieci anni a questa parte, il gruppo ex Fiat ha perso migliaia i posti di lavoro ed ha visto la chiusura di centinaia di aziende dell’indotto, in Francia sono proseguiti maxi investimenti ed assunzioni.

Gli incontri al ministero del Made in Italy

In tutto questo, proprio dal prossimo mese dovrebbe entrare nel vivo il programma di incontri di azienda, sindacati e governo, nella sede del ministero del Made in Italy. Il ministro Urso ha chiesto al gruppo con sede a Parigi  di tornare a  produrre un milione di auto in Italia. Il Ceo Tavares, dopo mesi di rinvii, ha accettato di sedersi al tavolo. Ma ha già dettato le proprie condizioni, partendo dallo slogan “Stellantis va a produrre dove conviene” il Ceo ha imposto un cambio di strategia sugli incentivi. Così ecco che anche quest’anno gran parte dei bonus verranno destinati all’auto elettrica che nessuno vuole. Il governo, in nome della salvaguardia dei posti di lavoro, ha accettato la richiesta. Ora dovrebbe seguire un preciso impegno (e non solo sulla carta) da parte del gruppo automobilistico  sul fronte degli investimenti. Certo che, se il buongiorno si vede dal mattino, i dipendenti Stellantis non possono dormire sonni tranquilli.
 
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