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AutoIn evidenza Gio 07 dicembre 2023

Stop a diesel e benzina: così la Lombardia guiderà la protesta anti-Ue

Sono 25 le regioni che si ribellano a Bruxelles. Ribadita la volontà di perseguire il green ma non uccidendo l'industria europea Stop a diesel e benzina:  così la Lombardia guiderà la protesta anti-Ue
Maurizio Cattaneo
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Maurizio Cattaneo

Venticinque regioni europee, guidate dalla Lombardia, si ribellano al diktat di Bruxelles sull’auto green. Nel mirino c’è la controversa legge comunitaria che impone il divieto di vendita delle auto a motore endotermico (diesel e benzina) dal 2035. “La riduzione delle emissioni e la sostenibilità ambientale sono obiettivi condivisi pienamente – ha spiegato Guido Guidesi commentando il recente summit dell’Alleanza delle Regioni Europee dell’Automotive che si è svolto a Pamplona. – Tuttavia, la strada per perseguire la transizione ecologica non deve essere una sola. Non solo elettrico, quindi, ma affrontare la tematica con un approccio di neutralità tecnologica che possa permettere lo sviluppo di altre soluzioni, come per esempio i carburanti rinnovabili che darebbero la possibilità ai motori endotermici di sopravvivere”. “Quella dell’Unione europea – aggiunge – è una visione troppo ideologica”. 

Le regioni italiane in aperto contrasto con la “maggioranza Ursula” di Bruxelles sono appunto nove (Lombardia, Piemonte, Emilia-Romagna, Toscana, Abruzzo, Molise, Basilicata, Veneto e Umbria) che si i aggiungono ad ulteriori 25 regioni europee dei principali Paesi: Germania, Spagna e Francia.  Territori che insieme fanno un prodotto interno lordo pari a 5mila miliardi di euro, il 34% del Pil europeo, oltre a rappresentare complessivamente 134 milioni di cittadini europei che equivale al 31% della popolazione di tuti i paesi della Comunità Europea; inoltre, il Pil totale delle regioni dell’Alleanza è l’8,7% superiore a quello medio dell’Europa. Una rete di regioni con un tessuto industriale specializzato nel settore automobilistico e un forte indotto.

Lombardia verso la presidenza

La Lombardia  guiderà la “coalizione” fino al  2025. La Regione già  nel marzo 2022 ha iniziato un percorso in difesa della filiera dell’ automotive, con uno studio che ha confermato le grandi potenzialità dei carburanti rinnovabili, in grado da subito di abbattere le emissioni. Ma soprattutto il dossier ha evidenziato il pericolo di perdita di competitività dell’industria dell’auto se verranno confermate le scelte sul green. “I regolamenti europei devono tenere conto dell’impatto esercitato sull’economia regionale da certe decisioni – spiega ancora Guidesi. – E dunque si raccomanda oltre all’elettrificazione, di tenere conto delle varie soluzioni tecnologiche come le tecnologie dell’idrogeno e i biocarburanti che possono anch’esse svolgere un ruolo importante nel processo di decarbonizzazione”. Lo studio tra l’altro non fa capo solo ai dati dell’industria dell’ automotive ma a tutta la filiera del settore, dalle università ai centri di ricerca fino alle associazioni di categoria. L’obiettivo è tutelare una filiera di circa 15mila lavoratori solo in Lombardia e 70mila in tutto il Paese ( ma con l’indotto sono oltre mezzo milione). “Lo stop del motore endotermico nei tempi indicati dall’Ue – è la conclusione – provocherebbe l’impossibilità di gestire una riconversione con il conseguente crollo dell’intera filiera automotive e il rischio di una perdita di competitività  a vantaggio principalmente della Cina”.

 

 

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