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L'operazione Credit Suisse costa a Ubs altri 3 miliardi: riacquista bond emessi cinque giorni fa

Ubs annuncia il riacquisto di 3 miliardi di bond a prezzo di emissione. Il prezzo delle obbligazioni era crollato dopo Credit Suisse L'operazione Credit Suisse costa a Ubs altri 3 miliardi: riacquista bond emessi cinque giorni fa
Redazione Verità&Affari
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Ubs riacquista bond per 3 miliardi emessi pochi giorni fa

Tra gli effetti dell’operazione Credit Suisse, Ubs inserisce anche un riacquisto di quasi 3 miliardi di euro di obbligazioni proprie emesse solo pochi giorni fa. L’annuncio è arrivato dalla stessa banca Svizzera nella giornata di oggi dopo “una prudente valutazione” degli sviluppi dell’acquisizione di Credit Suisse. Ubs spiega l’operazione come la conferma “dell’impegno a lungo termine nei confronti dei propri investitori creditizi”.

Le obbligazioni oggetto del riacquisto da parte di Ubs sono dei bond a tasso fisso da 1,5 miliardi di euro e 4,625% con scadenza marzo 2028 (ISIN CH1255915006) e dei bond a tasso fisso da 1,25 miliardi di euro e 4,750% con scadenza marzo 2032 (ISIN CH1255915014). Entrambe erano state emesse solamente cinque giorni fa, il 17 marzo 2023.

Ubs riacquisterà queste obbligazioni al prezzo di emissione e non a quello di mercato, dato che, come spiega Reuters, i prezzi erano precipitati dopo l’annuncio dell’acquisto dell’istituto malato e dell’annullamento di 16 miliardi di obbligazioni AT1 di Credit Suisse. “Quasi divertente” la definisce come scelta Jerome Legras responsabile della ricerca presso Axiom Alternative Investments, “dato che (le obbligazioni) sono state emesse così di recente, ma in generale ha senso”. L’obiettivo di Ubs è di andare incontro agli investitori “che hanno acquistato i bond poco prima del pasticcio Credit Suisse”. 

Possibile il taglio del rating di Dbrs

Sempre di oggi è la notizia che l’agenzia di rating Dbrs ha messo sotto osservazione il rating di Ubs in vista di un possibile downgrade a causa dell’acquisizione del Credit Suisse. Non si tratta di un unicum: S&P e Moody’s hanno tagliato le prospettive sul rating di Ubs, mentre Fitch ha messo sotto osservazione l’outlook con implicazioni negative. La scelta è stata motivata da Dbrs così: “In questa fase è difficile stabilire a pieno l’impatto sul capitale, finanziario e sulla rete di Ubs del salvataggio. Se Ubs ha forti fondamentali finanziari, Dbrs Morningstar ritiene che l’acquisizione crei potenzialmente anche significativi rischi correlati all’esecuzione di una fusione con una significativa istituzione bancaria”, si legge in una nota.

Dbrs ricorda che gli asset di Credit Suisse rappresentavano alla fine del 2022 il 48% di quelli di Ubs e che il Credit Suisse ha un certo numero di contenziosi legali, di rischi operativi, in gran parte concentrati nella sua investment bank, e che il suo management stava implementando una complessa ristrutturazione e de-risking della divisione di investment banking. 

Moody’s rassicura: le big europee non finiranno come Credit Suisse

Con la calma tornata sui mercati e sui titoli bancari dopo il salvataggio di Credit Suisse, anche Moody’s prova a rassicurare sul futuro delle altre big europee. Secondo l’agenzia di rating è improbabile che le grandi banche europee finiscano a gambe all’aria. Per Moody’s nessuno degli altri 11 colossi bancari del Vecchio Continente – Socgen, Bnp, Deutsche Bank, Santander, Hsbc, Barclays, Ing, Credit Agricole, Ubs, Bpce e Unicredit – mostra “le debolezze nel profilo di credito che hanno portato alla perdita di fiducia degli investitori e dei depositanti” nel Credit Suisse.

Inoltre i depositi delle grandi banche europee dovrebbero essere più stabili rispetto a quelli delle americane perché le grandi banche sono più esposte su quelli assicurati del retail piuttosto che su quelli di grandi imprese e individui facoltosi, “più sensibili alla fiducia”. “Ciò aiuterà queste banche a proteggere la loro base di raccolta molto meglio in tempi di stress e di fragilità sui mercati, supportando così la stabilità della liquidità di questi istituti”, conclude Moody’s, del cui report ha dato notizia Bloomberg.

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