Extraprofitti delle banche, cosa aspettarsi adesso in Borsa
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AperturaBanche Mer 09 agosto 2023

Extraprofitti, le banche rimbalzano in Borsa. Cosa aspettarsi dopo le precisazioni del Mef

La tassazione straordinaria sugli extra profitti delle banche aveva fatto segnare alla Borsa di Milano un meno 2,12 per cento. Extraprofitti, le banche rimbalzano in Borsa. Cosa aspettarsi dopo le precisazioni del Mef BORSA PIAZZA AFFARI
Redazione Verità&Affari
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Redazione Verità&Affari

Dopo il tonfo di ieri, è tornata la luce a Piazza Affari, con le banche che si colorano di verde, senza riuscire, però, a recuperare completamente le perdite. La tassazione straordinaria sugli extra profitti, inserita all’ultimo momento nel decreto omnibus, aveva fatto segnare alla Borsa di Milano un meno 2,12 per cento, la peggiore del resto d’Europa. Ma il settore del credito da solo ha perso il 7 e mezzo per cento, bruciando oltre 9 miliardi di capitalizzazione.

Una colpo inatteso per il mondo della finanza, tanto che in serata è arrivata la precisazione del Ministero dell’Economia sulla tassazione sugli extraprofitti. Il ministro Giancarlo Giorgetti ha spiegato che si sarà “un tetto massimo per il contributo che non può superare lo 0,1% del totale dell’attivo”. La nota del Mef ha sottolineato anche che “la misura proposta dal ministro dell’Economia e delle finanze, condivisa e approvata dal consiglio dei ministri nasce sulla scia di norme già esistenti in Europa in materia di extra margini bancari”.

Il ministero ha fatto sapere, infine, che “gli istituti bancari che hanno già adeguato i tassi sulla raccolta così come raccomandato lo scorso 15 febbraio con specifica nota da Bankitalia, raccomandazione poi richiamata dal ministro Giorgetti in occasione dell’assembla Abi lo scorso 5 luglio, non avranno impatti significativi come conseguenza della norma approvata ieri in cdm”. Tradotto in soldoni, la manovra contenuta nel decreto dovrebbe valere circa 2 miliardi, 2 miliardi e mezzo.

L’utile delle banche

Le grandi banche italiane (Intesa Sanpaolo, UniCredit, Banco BPM, BPER e Banca MPS) hanno registrato, infatti, nel secondo trimestre del 2023 un utile netto aggregato di 5,7 miliardi di euro, in aumento del 20% su base annua o del 60% esclusi gli accantonamenti per la Russia. È il conto fatto da DBRS Morningstar in un report sul tema.

Per il primo semestre 2023, l’utile netto aggregato è stato di circa 10,5 miliardi di euro, in aumento del 64% su base annua o del 56% su base annua escludendo l’impatto della Russia e di BPER-Carige. I risultati del primo semestre 2023 hanno beneficiato di maggiori ricavi, buon controllo dei costi e minori accantonamenti per perdite su prestiti (LLP).

“Un margine d’interesse più elevato, unito a un buon controllo dei costi, costi del credito inferiori e dinamiche favorevoli della qualità degli asset hanno sostenuto una generazione organica di capitale sostenuta nel primo semestre 2023, e i risultati dello stress test EBA 2023 hanno indicato la buona resilienza delle banche italiane rispetto alla media europea”, ha affermato Andrea Costanzo, vicepresidente del team DBRS Morningstar European Financial Institutions.

“Prevediamo che il margine sia vicino al suo picco considerando la nostra aspettativa di un rallentamento dell’inasprimento della politica monetaria della BCE, nonché la potenziale compressione dei margini mentre le banche tentano di mantenere quote di mercato e registrano volumi di nuovi prestiti inferiori e l’imminente scomparsa del contributo della riserva obbligatoria detenuta presso la banca centrale a seguito di un recente cambio di policy”, ha aggiunto.

L’andamento delle banche

Nel secondo trimestre del 2023, gli accantonamenti per perdite su crediti (LLP) sono diminuiti del 33% su base annua o del 19% su base annua escludendo gli accantonamenti per le esposizioni dirette delle banche verso Russia e Ucraina contabilizzati nel secondo trimestre del 2022, riflettendo profili di rischio più solidi e nuovi afflussi gestibili verso i crediti deteriorati. Tuttavia, le LLP sono aumentate su base annua nel primo semestre del 2023 esclusa la Russia, poiché le banche rimangono caute sulla futura qualità degli asset.

Il costo del rischio medio annualizzato nel primo semestre 2023 è stato inferiore ai livelli riportati nel 2019-2022 e le banche prevedono una certa pressione nel 2023 a un livello ancora inferiore rispetto agli ultimi anni. Le banche hanno compiuto ulteriori progressi nel miglioramento della qualità degli attivi nel secondo trimestre del 2023, in un contesto di formazione gestibile di nuove esposizioni deteriorate.

DBRS Morningstar evidenzia che la patrimonializzazione si è ulteriormente rafforzata grazie alla sostenuta generazione organica di capitale e i risultati dello Stress Test EBA 2023 hanno indicato la buona resilienza delle banche italiane rispetto alla media europea. Le posizioni di raccolta e liquidità sono rimaste solide nonostante un ulteriore drenaggio di liquidità dovuto ai consistenti rimborsi di TLTRO III nel secondo trimestre e ai deflussi di depositi in corso, anche se meno significativi, che sono tuttavia in parte trasferiti alle attività in custodia e amministrazione.

L’impatto sulle azioni

Paura passata, quindi, per le banche e la Borsa? Per gli analisti di Jefferies, l’impatto medio sulle 10 banche coperte dagli analisti sarà di 30 punti base sul Cet1, mentre sugli utili del 2023 scende al 12%. La stima parla di una tassa cumulativa di circa 2,5 mld di euro. Inoltre, la Borsa ieri aveva penalizzato il settore anche per la mossa totalmente inattesa del governo. La notizia del tetto e i chiarimenti del Mef, quindi, sono considerati positivi per il settore anche perché definiscono “in maniera più chiara i contorni di una tassazione one-off che, nella sua formulazione attuale, è prevista avere impatti molto più limitati”.

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