Mps, l'utile dei 9 mesi sfiora il miliardo. A riserva la tassa sugli extraprofitti - V&A
Menu

QUOTIDIANO INDIPENDENTE - Fondato e diretto da MAURIZIO BELPIETRO

Home/ In evidenza/Banche
BancheIn evidenza Mer 08 novembre 2023

Mps, l'utile dei 9 mesi sfiora il miliardo. A riserva la tassa sugli extraprofitti

Forte crescita del margine d'interesse grazie all'effetto del rialzo dei tassi. Anche la controllata del Mef non paga l'imposta sugli utili extra Mps, l'utile dei 9 mesi sfiora il miliardo. A riserva la tassa sugli extraprofitti
Redazione Verità&Affari
di 
Redazione Verità&Affari

Mps, nei nove mesi l’utile sfora il miliardo

Banca Monte dei Paschi di Siena (Mps) ha chiuso i primi nove mesi del 2023 con un utile netto pari a 929 milioni di euro, a fronte di una perdita di 334 milioni di euro conseguita al 30 settembre 2022. L’utile del terzo trimestre, pari a 310 milioni di euro, risulta in diminuzione rispetto a quello contabilizzato nel trimestre precedente (pari a 383 milioni di euro). Al 30 settembre 2023 il gruppo ha realizzato ricavi complessivi per 2.804 milioni di euro, in aumento del 22,9% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente.

Effetto tassi

Il margine di interesse al 30 settembre 2023 è risultato pari a 1.688 milioni di euro, in crescita rispetto allo stesso periodo del 2022 (+62,7%). Tale crescita è stata guidata prevalentemente dal maggior contributo del comparto commerciale, che ha beneficiato di maggiori interessi attivi sugli impieghi, generati dall’aumento dei tassi di interesse, solo in parte compensati dai maggiori interessi passivi sulla raccolta e (ii) dalla maggiore contribuzione del portafoglio titoli, in conseguenza di maggiori rendimenti.

Le commissioni nette al 30 settembre 2023, pari a 987 milioni di euro, evidenziano un calo rispetto a quelle consuntivate nello stesso periodo dell’anno precedente (-6,5%). La flessione è riconducibile soprattutto ai proventi sulla gestione del risparmio (-8,5%), al cui interno le minori commissioni sul risparmio gestito, legate all’evoluzione dello scenario macroeconomico, sono state in parte compensate dai maggiori proventi derivanti dalla distribuzione titoli, in ragione del rinnovato interesse da parte della clientela per gli investimenti a tasso fisso (principalmente titoli di stato).

Lieve calo dei conti correnti

Al 30 settembre 2023 i finanziamenti clientela del Gruppo si sono attestati a 78 miliardi di euro, in crescita rispetto al 30 giugno 2023 (+1,9 miliardi di euro) per effetto soprattutto dell’incremento dei Pronti contro termine (+2,4 miliardi di euro). In lieve calo, invece, i conti correnti (-0,3 miliardi di euro), mentre risultano sostanzialmente stabili i mutui (-0,2 miliardi di euro) e gli altri finanziamenti (-0,1 miliardi di euro). In lieve crescita la componente dei crediti deteriorati (+0,1 miliardi di euro).

Lo stock dei crediti deteriorati lordi pro forma è a 3,4 miliardi di euro, con un NPE ratio pro forma lordo al 4,1% (4,2% a fine 2022) e un Npe ratio pro forma netto al 2,2% (2,2% a fine 2022). La copertura complessiva pro forma dei crediti deteriorati è al 49,1% (+100 pb rispetto a fine 2022).

A riserva 309 milioni di euro

Con riferimento alla tassa sugli extraprofitti bancari, il CdA, avvalendosi dell’opzione prevista dal provvedimento, ha assunto un orientamento favorevole a proporre all’Assemblea che approverà il bilancio di esercizio 2023, la costituzione di una riserva di utili non distribuibili non inferiore a 308,9 milioni di euro (analogo orientamento è stato assunto da Banca Widiba per una riserva non inferiore a 3,8 milioni di euro) senza determinare impatti a conto economico.

Condividi articolo