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EconomiaPrimo piano Lun 12 dicembre 2022

Berlusconi in pressing sulle pensioni: ecco di quanto possono aumentare gli assegni

Forza Italia spinge sull'emendamento alla manovra per portare le minime a 600 euro per gli over 75. Non tutti sono però d'accordo Berlusconi in pressing sulle pensioni: ecco di quanto possono aumentare gli assegni Silvio Berlusconi
Redazione Verità&Affari
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Al voto sugli emendamenti

Che fosse un cavallo di battaglia di Silvio Berlusconi era risaputo. Il punto è che adesso con le votazioni sugli emendamenti (450 tra maggioranza e opposizione) alla manovra alle porte il Cavaliere ha richiamato i suoi ministri e rappresentanti nell’esecutivo per chiedergli di insistere sulla necessità di alzare subito le pensioni minime a quota 600 euro per gli over 75 con l’obiettivo di fare tutto il possibile per arrivare a quota mille euro entro fine legislatura. Alessandro Cattaneo, il capogruppo di Forza Italia alla Camera, sembra ottimista, ma aspetta che le rassicurazioni arrivate dal ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti vengano messe nero su bianco, anche perché gli alleati della Lega sembrano avere idee diverse. 

“Noi – sottolinea in un’intervista alla Stampa – rivendichiamo l’importanza di dare più soldi a chi vive con meno di 600 euro al mese di pensione, una questione che non può essere ignorata. Il nostro intervento riguarda una platea molto più ampia di quella che beneficerebbe di quota 103, che manda in pensione a 62 anni poche decine di migliaia di persone”. Da ricordare comunque che al di là della proposta di Forza Italia, la Finanziaria 2023 già prevede un piccolo bonus aggiuntivo per aumentare le pensioni minime che andrà ad aggiungersi all’adeguamento dell’assegno all’inflazione per cui l’assegno minimo passerà da 523 euro a più di 560 euro. 

L’appello sulla piena indicizzazione

Sul tema previdenziale è intervenuto anche il segretario generale della Cisl, Luigi Sbarra, che ha chiesto al governo “di ristabilire la piena indicizzazione delle pensioni. Il ridimensionamento della perequazione porta alle casse dello Stato 6 miliardi in due anni: un’operazione inaccettabile, considerando anche che quota 103 costa circa 750 milioni”.

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