La Cina prevede Pil +5%. Più spese militari. Il peso degli immobili
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EconomiaPrimo piano Mar 05 marzo 2024

La Cina punta al pil +5% e aumenta le spese militari. Pesa il mattone

 La Cina ha fissato il suo obiettivo di crescita economica a "circa il 5%" quest'anno, un target identico a quello annunciato per il 2023 La Cina punta al pil +5% e aumenta le spese militari. Pesa il mattone Xi Jin Ping Cina
Redazione Verità&Affari
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Redazione Verità&Affari

 La Cina ha fissato il suo obiettivo di crescita economica a “circa il 5%” quest’anno, un target identico a quello annunciato per il 2023 e che per la seconda piu’ grande economia del mondo era gia’ uno dei meno ambiziosi degli ultimi tre decenni.

Nel 2023, il Pil del colosso asiatico era ufficialmente aumentato del 5,2%, il tasso piu’ basso dagli anni ’90 (escluso il periodo Covid), ma considerato ancora sovrastimato da numerosi economisti. Quest’anno, in un contesto di crescenti tensioni internazionali, le spese per la difesa aumenteranno del 7,2% (come nel 2023), fino a oltre 1,66 trilioni di yuan (l’equivalente di poco più di 230 miliardi di dollari).Ecco quali sono le principali difficolta’ che Pechino deve affrontare per rialzare la testa 

La crisi immobiliare

Il settore immobiliare, che ha vissuto due decenni di crescita fulminea con l’aumento del tenore di vita della popolazione, rappresenta da tempo piu’ di un quarto del Pil cinese. Ma il comparto e’ ora sotto pressione, con alcuni sviluppatori sull’orlo della bancarotta e prezzi in calo che dissuadono i cinesi dall’investire nel settore immobiliare, il tutto in un contesto di rallentamento economico.

ùPer cercare di rilanciare l’attivita’, le autorita’ moltiplicano annunci rassicuranti e misure di incentivazione. La Banca centrale ha ridotto in particolare il tasso di riferimento chiave per i prestiti immobiliari, una misura intesa a incoraggiare le famiglie a contrarre prestiti a condizioni agevolate. La Cina ha anche pubblicato un elenco di cantieri che possono beneficiare di un sostegno finanziario a titolo di garanzia, anche se spesso gli alloggi vengono pagati prima ancora di essere costruiti. Nonostante tutto, “il settore immobiliare non mostra segni di ripresa”, osserva l’analista Ting Lu della banca Nomura.

Consumi al palo

L’elevata disoccupazione giovanile (15% a fine 2023 secondo i dati ufficiali rettificati) e le incertezze legate alla situazione economica stanno indebolendo i consumi, tradizionale motore dell’economia del Dragone. Queste difficolta’ hanno gettato la Cina nella deflazione per quattro mesi, con la piu’ forte contrazione dei prezzi al consumo in 14 anni a gennaio. A causa della mancanza di domanda, le aziende sono costrette a ridurre la produzione e a praticare nuovi sconti per vendere le scorte, il che grava sulla loro redditivita’ e sull’occupazione.

Per stimolare l’attivita’, il presidente Xi Jinping ha raccomandato in particolare il rinnovamento dei beni di consumo, una misura che lascia scettici gli economisti. “Per rilanciare l’economia, dobbiamo aumentare la ricchezza e il reddito delle famiglie”, stimano gli analisti della societa’ Trivium, specializzata nell’economia cinese. “I leader cinesi chiaramente non sono ancora pronti a farlo”, lamentano in una nota.

Le tensioni geopolitiche

Per la Cina, spesso definita “l’officina del mondo”, le esportazioni rappresentano un’importante leva di crescita. L’anno scorso hanno registrato la prima contrazione dal 2016 a causa della domanda globale indebolita dall’inflazione. Anche le tensioni geopolitiche con gli Stati Uniti spiegano questa tendenza: il commercio tra le due principali economie e’ diminuito per la prima volta dal 2019.

Al contrario, i legami commerciali tra Cina e Russia hanno raggiunto un livello record nel 2023, grazie a un riavvicinamento avvenuto dopo la guerra in Ucraina. Ma Mosca e’ ben lungi dal compensare la domanda americana e soprattutto quella dell’Unione europea, che rappresentano i due principali sbocchi della Cina. 

Incertezza e pessimismo

“Gli investitori stranieri sono pessimisti a causa dell’assenza di un piano di ripresa e di solide misure di bilancio”, osserva SinoInsider, societa’ con sede negli Stati Uniti specializzata nell’economia cinese. Ne e’ prova la caduta dell’82% degli investimenti esteri in Cina lo scorso anno, secondo i dati ufficiali, che li hanno portati al livello piu’ basso dal 1993, sottolinea SinoInsider.

Questo sentiment cupo si ripercuote sui mercati azionari cinesi, che in generale da molti mesi seguono una tendenza al ribasso. L’intervento del governo attraverso un fondo sovrano ha recentemente permesso di invertire la tendenza. Le autorita’ continueranno “a sostenere i mercati almeno sino alla fine della sessione parlamentare” di metà marzo, avverte SinoInsider, che mette pero’ in dubbio la sostenibilita’ di tale misura. 

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