L'Europa è rimasta senza grano, ci mancano 300 mila tonnellate
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Economia Ven 12 agosto 2022

L'Europa è rimasta senza grano, ci mancano 300 mila tonnellate

La siccità farà crollare la produzione di cereali nell’Unione europea, mancano 200 mila tonnellate di grano in Europa. L'Europa è rimasta senza grano, ci mancano 300 mila tonnellate PRODUZIONE RACCOLTA GRANO ITALIANO TREBBIATURA FRUMENTO
Redazione Verità&Affari
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Il grano in Europa

La siccità farà crollare la produzione di cereali nell’Unione europea e rischia di provocare un deficit di approvvigionamento di 100 mila tonnellate di mais e orzo e di 200 mila tonnellate di grano. Un deficit che sarà difficile colmare ricorrendo ai mercati extraeuropei, visto che anche nel resto del mondo la produzione calerà.
La previsione è della società di consulenza agricola francese Strategie Grains. Secondo gli esperti d’oltralpe, nella stagione 2022-2023 la produzione di mais nei paesi della Ue scenderà del 15 per cento circa, limitandosi a 55,4 milioni di tonnellate (rispetto alla precedente previsione di 65,4 milioni) e toccando il minimo da quindici anni a questa parte. Il peggioramento della stima è dovuto alle ondate di intenso calore che hanno investito i principali paesi produttori, come Francia, Romania e Ungheria.

«Le prospettive per il raccolto di mais 2022 in tutta Europa si sono drasticamente deteriorate», ha spiegato Strategie Grains nel suo rapporto mensile sui cereali. «Si tratterebbe del raccolto più scarso dal 2007». Inoltre, le condizioni climatiche in cui si trovano alcune zone del Midwest degli Stati Uniti hanno creato ulteriori preoccupazioni per un calo consistente di prodotto in quello che è il più grande produttore di mais al mondo. Ad ogni modo, i cali della produzione nei paesi del vecchio continente hanno indotto Strategie Grains ad aumentare di quasi 3 milioni di tonnellate le previsioni per le importazioni di mais nell’Ue nel 2022-‘23, portandole a 20 milioni di tonnellate, al di sopra dei 17,8 milioni stimati per il 2021-‘22.

Trend mondiale

La scarsità di precipitazioni e le temperature troppo superiori alle medie stagionali porteranno anche la produzione di grano a diminuire dell’8,5 per cento, mentre quella di grano tenero scenderà del 5 per cento a 123,3 milioni di tonnellate e quella di orzo del 3,7 per cento a 50 milioni di tonnellate. Il trend è mondiale: la produzione globale di grano diminuirà dello 0,8 per cento a 738,4 milioni e quella di mais del 3,6 per cento a 1,13 miliardi. In questo caso alle condizioni climatiche si aggiungono gli effetti della guerra in Ucraina visto che Kiev (16 milioni di tonnellate di esportazioni nel 2018-19) è il primo fornitore di mais dell’Europa e la riapertura dei porti sul Mar Nero non potrà certo far tornare la produzione ai livelli passati.

«Il drastico calo della prevista produzione di mais nell’Unione europea arriva in un momento di enorme incertezza geopolitica alle porte dell’Unione europea», ha sottolineato la società di consulenza francese in una nota. L’Europa spera di ottenere 9 milioni di tonnellate di mais dall’Ucraina e si sta attivando in tutti i modi per non perderle. Secondo il New York Times tutti i carichi di grano ucraino partiti dopo l’accordo Kiev-Mosca mediato dalla Turchia hanno raggiunto l’Europa e nessuno Yemen, Somalia o Etiopia…

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