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AperturaEconomiaGoverno Gio 16 novembre 2023

Il processo tributario diventa digitale, via libera del Cdm

Approvati due decreti attuativi della delega fiscale. Tra gli obiettivi quello di smaltire i giudizi pendenti: in Cassazione sono 42 mila Il processo tributario diventa digitale, via libera del Cdm Agenzia delle entrate
Redazione Verità&Affari
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Fisco, via libera del Cdm a digitalizzazione e adempimento collaborativo

Cambiano il contenzioso tributario e l’adempimento collaborativo. Il Consiglio dei ministri ha approvato due Dlgs attuativi della delega fiscale. Il governo è intervenuto sul processo tributario perché “un obiettivo del Pnrr è smaltire il contenzioso pendente davanti alla giustizia tributaria e il carico è notevole davanti alla Cassazione, abbiamo 42 mila controversie pendenti con 10 mila nuovi ingressi. Dovevamo mettere ordine”, ha spiegato il vice ministro dell’Economia Maurizio Leo al termine del Consiglio dei ministri. La riduzione del carico si otterrà “spingendo molto sulla digitalizzazione, facendo in modo che per udienze e atti processuali si usi il digitale, ci saranno misure a vantaggio dei contribuenti in una logica di dialogo fisco-contribuente. Come la conciliazione davanti alla Cassazione che oggi non era prevista”, ha aggiunto.

Come cambia il processo tributario

Nel dettaglio, il provvedimento potenzia l’informatizzazione del processo tributario, introducendo una serie di modifiche funzionali alla integrale digitalizzazione del sistema. In particolare, si rafforza l’utilizzo delle modalità telematiche nella gestione del processo, prevedendo che tutte le comunicazioni siano effettuate tramite Pec e che le notifiche e i depositi di tutti gli atti avvengano solo telematicamente.

Si prescrive, inoltre, la sottoscrizione con firma digitale di tutti gli atti e i provvedimenti del giudice, degli ausiliari, delle segreterie, delle parti e dei difensori.

Si introduce, infine, il principio della redazione in modo chiaro e sintetico degli atti. Inoltre, viene previsto che se una parte chiede di partecipare in presenza e l’altra da remoto, la discussione della causa si tiene in presenza, ma la parte che lo ha chiesto può comunque partecipare all’udienza, collegandosi a distanza. Ancora, “al fine di deflazionare il contenzioso in Cassazione, che risulta anche tra gli obiettivi posti dal Pnrr nell’ambito del capitolo sulla riforma della giustizia tributaria, si potenzia l’istituto della conciliazione, estendendone l’applicazione alle controversie pendenti in Cassazione“.

L’adempimento collaborativo: fiducia tra fisco e contribuente

In materia di adempimento collaborativo, si passa gradualmente dall’attuale miliardo di euro a 100 milioni di fatturato nel 2028. Con il decreto delegato viene ampliato il numero dei soggetti che possono fruire dell’istituto in quanto si abbassa la soglia di accesso al regime. Si passerà dall’attuale miliardo di euro a: 750 milioni di euro nel biennio 2024-2025; 500 milioni di euro nel biennio 2026-2027; 100 milioni di euro dal 2028.

Il regime dell’adempimento collaborativo per il Governo ha lo scopo di instaurare un rapporto di fiducia tra fisco e contribuente attraverso l’interlocuzione costante e preventiva con il contribuente, assistito da professionisti altamente qualificati, finalizzata ad una preliminare valutazione delle situazioni che generano rischi fiscali.

I contribuenti, per aderire al regime, devono essere dotati di un sistema di rilevazione, misurazione, gestione e controllo del rischio fiscale (Tax Control Framework), certificato da professionisti altamente qualificati.

L’adozione di tale sistema di controllo certificato, alla base del regime dell’adempimento collaborativo, consentirà di individuare preventivamente ogni operazione che possa generare rischi fiscali. Si agirà ex ante anziché ex post al fine di ridurre i contenziosi e garantire certezza del diritto.

 

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