L'inflazione verso il 10%, l'Italia torna indietro direttamente al 1983
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Economia Ven 30 settembre 2022

L'inflazione verso il 10%, l'Italia torna indietro direttamente al 1983

Il tasso di inflazione annuale in Italia si attesta al 9,5 per cento nel mese di settembre, in aumento rispetto al 9,1 per cento di agosto. L'inflazione verso il 10%, l'Italia torna indietro direttamente al 1983
Redazione Verità&Affari
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Redazione Verità&Affari

L’inflazione a settembre

Il tasso di inflazione annuale in Italia si attesta al 9,5 per cento nel mese di settembre, in aumento rispetto al 9,1 per cento di agosto. Lo si apprende da una stima flash di Eurostat, l’ufficio statistico dell’Unione europea. Il tasso di inflazione annuale nell’area euro si attesta al 10 per cento nel mese di settembre, in aumento rispetto al 9,1 per cento di agosto. Lo si apprende da una stima flash di Eurostat, l’ufficio statistico dell’Unione europea. Guardando alle principali componenti dell’inflazione dell’area euro, a pesare è soprattutto l’energia (40,8 per cento, rispetto al 38,6 per cento di agosto), seguita da generi alimentari, alcol e tabacco (11,8 per cento, contro il 10,6 di agosto), beni industriali non energetici (5,6 per cento a settembre, 5,1 per cento ad agosto) e servizi (4,3 per cento a settembre, 3,8 ad agosto).

Prezzi mai così dal 1983

 Accelerano anche i prezzi dei beni alimentari, per la cura della casa e della persona (da +9,6 per cento a +11,1 per cento) e quelli dei prodotti ad alta frequenza d’acquisto (da +7,7 per cento a +8,5 per cento). Lo afferma l’Istat sulle basi delle stime preliminari nel mese di settembre 2022. È necessario risalire a luglio 1983 (quando registrarono una variazione tendenziale del +12,2 per cento) per trovare una crescita dei prezzi del “carello della spesa”, su base annua, superiore a quella di settembre 2022.

L’aumento congiunturale dell’indice generale è dovuto prevalentemente ai prezzi dei beni alimentari non lavorati (+2,0 per cento), dei beni semidurevoli (+1,0 per cento), degli alimentari lavorati (+0,8 per cento) e dei beni durevoli (+0,6 per cento) ed è in parte frenato dal calo dei prezzi dei servizi relativi ai trasporti (-4,2 per cento dovuto per lo più a fattori stagionali).

L’inflazione acquisita per il 2022 è pari a +7,1 per cento per l’indice generale e a +3,6 per cento per la componente di fondo. Secondo le stime preliminari, l’indice armonizzato dei prezzi al consumo (IPCA) aumenta dell’1,7 per cento su base mensile, anche per effetto della fine dei saldi estivi di cui il NIC non tiene conto, e del 9,5 per cento su base annua (da +9,1 per cento nel mese precedente). In pratica secondo le stime diffuse dall’Istat il carrello della spesa non è mai stato così caro dal 1983. Quello che si profila, quindi, è un vero e proprio “dramma d’autunno”, con prezzi al dettaglio in forte ascesa e bollette alle stelle.

“I prezzi hanno raggiunto i livelli più alti degli ultimi 40 anni, e le previsioni per i prossimi mesi sono addirittura peggiori – spiega il presidente di Assoutenti Furio Truzzi –. I listini dei generi alimentari sono letteralmente esplosi, segnando a settembre una crescita del +11,8%: questo significa che una famiglia con due figli deve mettere in conto una maggiore spesa solo per il cibo pari a +883 euro su base annua (+657 euro la famiglia “tipo”)”.

La disoccupazione

Il tasso di disoccupazione destagionalizzato registrato ad agosto è del 6,6 per cento in area euro, stabile rispetto a luglio e in calo rispetto al 7,5 per cento di agosto 2021. Il tasso osservato in Ue, invece, è stato del 6,0 per cento ad agosto 2022, anch’esso stabile rispetto a luglio e in calo rispetto al 6,8 per cento di agosto dell’anno scorso.

Lo si apprende da dati Eurostat, che stima siano 12,9 i milioni di uomini e donne nell’Ue, di cui 10,9 milioni nell’area dell’euro, ad essere disoccupati. Rispetto al mese di luglio, il numero è diminuito di 52 mila unità in Ue e di 30 mila unità in area euro. Rispetto ad agosto 2021, invece, la disoccupazione è diminuita rispettivamente di 1,6 milioni in Europa e di 1,3 milioni di persone in area euro. Per quanto riguarda la disoccupazione giovanile, sono 2,6 milioni i giovani disoccupati ad agosto in Ue, di cui 2,1 milioni in area euro.

Il tasso osservato è del 13,8 per cento in Ue e del 13,9 per cento nell’area dell’euro, in calo rispetto al 14,0 per cento di luglio. Rispetto ad agosto dell’anno scorso, la disoccupazione giovanile è diminuita di 293 mila unità in Ue e di 234 mila unità nell’area dell’euro. Se osserviamo i dati per sesso, il tasso di disoccupazione femminile, registrato ad agosto di quest’anno, è stato del 6,4 per cento in Ue, stabile rispetto a luglio, mentre quello maschile si è attestato al 5,7 percento anch’esso stabile rispetto al mese precedente. In area euro, i valori sono rispettivamente del 7,0 per cento per la disoccupazione femminile, del 6,2 per cento per quella maschile, entrambi stabili rispetto al mese precedente.

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