Italia-Arabia Saudita, al Forum di Milano siglati 20 accordi. Urso: svolta storica
Italia-Arabia Saudita, siglati 20 accordi Milletrecento imprese partecipanti, venti accordi siglati. Il Forum italo-saudita di Milano è “una svolta storica” nella cooperazione tra Italia e Arabia Saudita, nelle parole del ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso. “Un primo dato significativo – ha spiegato il ministro – sono... KHALID ALFALIH MINISTRO INVESTIMENTI ARABIA SAUDITAADOLFO URSO MINISTRO MADE IN ITALYItalia-Arabia Saudita, siglati 20 accordi
Milletrecento imprese partecipanti, venti accordi siglati. Il Forum italo-saudita di Milano è “una svolta storica” nella cooperazione tra Italia e Arabia Saudita, nelle parole del ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso. “Un primo dato significativo – ha spiegato il ministro – sono le 1300 imprese che partecipano. Da’ un segno dell’interesse delle imprese italiane e di quelle saudite, ben 150 venute da Riad. Gli accordi firmati non sono “solo sui settori tradizionali dell’energia e delle costruzioni ma anche sui settori innovativi dell’aerospaziale, delle tecnologie green e digitali”.
Piattaforma in Europa
L’Arabia Saudita, aggiunge Urso, “per lungo tempo è stato un partner commerciale e fornitore di energia all’Italia e all’Europa. Oggi con questo forum che realizzeremo anche da loro si passa dalla partnership commerciale a quella tecnologica e industriale. Con l’ipotesi di importanti investimenti di imprese saudite nel nostro paese. In questo modo faremo un salto significativo, noi per loro saremo la piattaforma industriale e commerciale in Europa, cosi come loro diventeranno sempre più una piattaforma produttiva e commerciale per le imprese italiane nel grande Medio Oriente. Inoltre i nostri due Paesi potranno con le loro imprese partecipare alla stabilità e sviluppo della sponda sud del Mediterraneo e allo sviluppo dell’Africa a cominciare dal Corno d’Africa. Possiamo fare di più e meglio a beneficio a tutti”.
Superciclo di investimenti
“L’Arabia Saudita è più che aperta agli affari e non vede l’ora che tutte le grandi aziende italiane guardino al Regno come alla propria seconda casa”, ha detto il ministro degli Investimenti saudita, Khalid Al-Falih. “Dovete vederci – ha detto – come una piattaforma dalla quale accedere non solo al mercato saudita, che sta crescendo a un ritmo molto elevato, ma anche per raggiungere l’Africa e oltre”.
“L’Italia – ha ricordato – rientra tra le prime dieci economie a livello globale per dimensioni e ha un posizionamento a mio parere molto più elevato in termini di qualità e innovazione, ma è solo tra i primi venti investitori nel Regno dell’Arabia Saudita. Speriamo che le nostre visite e le nostre discussioni di questa settimana cambino questa situazione in modo significativo”. L’Arabia, spiega inoltre, spenderà oltre mille miliardi di euro in un superciclo di progetti di investimenti. “C’è bisogno di appaltatori di qualità e fornitori di materiali di qualità che si uniscano a molte aziende saudite capaci. Saremo felici di lavorare con le imprese italiane e tutte le nostre controparti qui per aprire le porte affinché le aziende italiane possano trarre vantaggio da questo flusso”.
Urso: vorremmo più capitali sauditi nel nostro paese
Al vertice tra i due ministri “si è parlato anche di fusioni e acquisizioni. Noi vorremmo che il capitale saudita fosse più presente nel nostro paese così come vorremmo che si sviluppasse con fusioni e partnership tra le nostre imprese”, ha aggiunto Urso.
“Crediamo – ha detto ancora il ministro – che sempre di più bisogna puntare a realizzare dei campioni europei e internazionali per le nostre imprese che poi sono trainanti per tutte le filiere del made in Italy, siamo aperti e convinti che si possa operare più e meglio in questa direzione. L’Arabia Saudita è uno dei partner ideali in questo contesto. Ovviamente non il solo, ma uno dei tanti partner che possono collaborare in una logica occidentale”. Per quanto riguarda i settori, “abbiamo ragionato di partnership tecnologiche e industriali in diversi settori non solo in quelli tradizionali, ma quelli centrali per la duplice sfida digitale ed ecologica su cui il nostro paese è impegnato”.