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AperturaEconomia Gio 25 gennaio 2024

La Bce lascia i tassi invariati. Lagarde: l'inflazione deve scendere ancora

Nessun taglio, come previsto, dal meeting della Banca centrale. La presidente: ancora presto per cambiare rotta, nel Consiglio c'è consenso La Bce lascia i tassi invariati. Lagarde: l'inflazione deve scendere ancora
Gianluca Paolucci
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Gianluca Paolucci

Ha lavorato per Reuters e La Stampa occupandosi di finanza, crac bancari, criminalità finanziaria e corruzione. Dal 2022 è caporedattore di Verità & Affari e scrive per La Verità e Panorama.

C’è un consenso nel board della Bce sul fatto che sia prematuro tagliare i tassi d’interesse, assicura Christine Lagarde dopo il meeting della Banca centrale europea che ha lasciato i tassi invariati per la terza riunione di fila. 

Consenso che in realtà non si è visto negli interventi pubblici più recenti dei governatori dell’Eurozona, che hanno mostrato una chiara spaccatura all’interno del board sulle prospettive dei tassi. “Prima di poter considerare una nuova traiettoria di politica monetaria, vogliamo vedere un ulteriore progresso nel processo di disinflazione in modo da essere sicuri che l’inflazione è avviata in modo stabile verso il target del 2% nel medio periodo”, ha spiegato la Lagarde.

La decisione del Consiglio direttivo

Il Consiglio direttivo della Bce, nella sua riunione di oggi, giovedì 25 gennaio, ha deciso di lasciare i tassi di interesse sulle operazioni di rifinanziamento principali, sulle operazioni di rifinanziamento marginale e sui depositi presso la banca centrale invariati rispettivamente al 4,50%, al 4,75% e al 4,00%. “Le nuove informazioni hanno confermato sostanzialmente la valutazione precedente circa le prospettive di inflazione a medio termine – si legge nel comunicato finale -. A parte un effetto base al rialzo sull’inflazione complessiva legato all’energia, la tendenza al ribasso dell’inflazione di fondo è proseguita e i passati incrementi dei tassi di interesse continuano a trasmettersi con vigore alle condizioni di finanziamento. Le condizioni di finanziamento restrittive frenano la domanda, contribuendo al calo dell’inflazione“. Il Consiglio direttivo – prosegue il comunicato – è determinato ad assicurare il ritorno tempestivo dell’inflazione all’obiettivo del 2% a medio termine

Rischi dal conflitto in Medio Oriente

I rischi per la crescita economica restano orientati al ribasso, crescita che potrebbe risultare inferiore se gli effetti della politica monetaria si rivelassero più intensi delle attese, ha spiegato la Lagarde in conferenza stampa. Un indebolimento dell’economia mondiale o un ulteriore rallentamento del commercio internazionale graverebbero inoltre sulla crescita dell’area dell’euro. La guerra della Russia contro l’Ucraina e il tragico conflitto in Medio Oriente costituiscono le principali fonti di rischio geopolitico.

La numero uno dell’Eurotower risponde anche a una domanda sulla sua leadership, dopo che un sondaggio interno ha mostrato la scarsa popolarità della Lagarde tra i dipendneti della Banca centrale. “Alla Bce facciamo molti sondaggi alla quale partecipa oltre il 60% del personale e le risposte in stragrande maggioranza sono di grande soddisfazione per lavorare alla Bce e di servire la missione di assicurare la stabilità dei prezzi e servire gli europei. Sono questi i sondaggi a cui guardo e sono onorata di guidare questa istituzione”.

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