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AperturaEconomia Sab 31 dicembre 2022

Per Enel un 2023 di ristrutturazione: a segno già cessioni per 4 miliardi

Tre cessioni taglia-debito da 3,3 miliardi di euro per Enel a dicembre. Le operazioni rientrano in un piano di dismissioni a lungo termine. Per Enel un 2023 di ristrutturazione: a segno già cessioni per 4 miliardi
Giuliano Longo
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Giuliano Longo

L’anno di Enel

Enel chiude l’anno mettendo a segno nel mese di dicembre tre cessioni taglia-debito per 3,3 miliardi di euro. Le operazioni rientrano nel piano di dismissioni da 21 miliardi che è nero su bianco nella strategy 2023-2025 presentata a fine novembre scorso.

Il Gruppo guidato da Francesco Starace ha venduto un asset di distribuzione di energia elettrica in Brasile per 1,6 miliardi di dollari, il principale distributore di energia elettrica del Cile per 1,4 miliardi e il 50% della controllata Gridspertise per 300 milioni. In più è stata già avviata la cessione di tutte le attività in Romania con una trattativa in esclusiva con la società greca Public Power Corporation fino a fine gennaio 2023.

Nel corso del 2022 il gruppo ha impresso una netta accelerazione alla strategia di semplificazione. E dopo le cessioni di Enel Russia e dell’impianto CCGT di Fortaleza, in Brasile, tutto procede secondo i piani a viale Regina Margherita (dove anche la sede è in ristrutturazione).

Le operazioni nel dettaglio

L’ultima in ordine di tempo è stata la cessione della partecipazione, pari a circa il 99,9%, in CELG Distribuição – CELG D (“Enel Goiás”), distributrice di elettricità nello Stato del Goiás, a Equatorial Energia per un corrispettivo di 1,6 miliardi di dollari. Complessivamente, la cessione ha generato un effetto positivo sull’indebitamento netto consolidato del Gruppo pari a circa 1,5 miliardi di euro, nonché un effetto negativo sull’utile netto di Gruppo reported pari a circa 850 milioni di euro, di cui 693 milioni già computati nel Resoconto intermedio di gestione al 30 settembre 2022. L’impatto economico non avrà comunque alcun effetto sui risultati ordinari.

A inizio dicembre Enel ha anche perfezionato la cessione della propria partecipazione del 99,09% in Enel Transmisión Chile a Sociedad Transmisora Metropolitana, a fronte di un corrispettivo in termini di equity di 1,399 miliardi di dollari corrispondenti a circa 1,575 miliardi in termini di entreprise value. L’effetto positivo sull’indebitamento netto consolidato anche in questo caso è di circa 1,5 miliardi.

In linea col piano strategico

Entrambe le operazioni, spiegano dal quartier generale di Enel, sono in linea col piano strategico del Gruppo, in quanto contribuiscono all’obiettivo di focalizzarsi sui core business. In particolare, in Brasile Enel punta a concentrare il business della distribuzione su reti ubicate in aree urbane e a cogliere appieno le opportunità derivanti dalla presenza integrata nel contesto della transizione energetica.

Per quanto riguarda il 50% della controllata Gridspertise, Enel l’ha ceduto al fondo di private equity internazionale CVC Capital Partners Fund VIII per 300 milioni di euro, pari a un enterprise value di 625 milioni di euro, che potrà salire fino a un miliardo di euro tramite possibili pagamenti differiti. L’operazione nel suo complesso ha generato un impatto positivo sull’Ebitda del Gruppo Enel per circa 500 milioni di euro, oltre a un atteso effetto positivo sull’indebitamento finanziario netto consolidato di circa 300 milioni.

Con le operazioni messe a segno finora il debito è sceso perciò di 4 miliardi (610 milioni dalla Russia, 72 milioni da Fortaleza, 1,5 miliardi da Goiàs e altrettanti dal Cile e 300 milioni da Gridspertise).

I programmi futuri di Enel

Nel prossimo biennio Enel prevede un’ulteriore razionalizzazione della propria struttura, uscendo da alcuni business, come la trasmissione, e aree geografiche non più allineate alla propria strategia. E’ previsto che la maggior parte del piano sia completata entro la fine del 2023, conseguendo una struttura societaria più agile e focalizzata nei sei Paesi “core”: Italia, Spagna, Stati Uniti, Brasile, Cile e Colombia. In America Latina, il Gruppo uscirà anche da Perù e Argentina e procederà a un’ulteriore razionalizzazione in Brasile con la cessione degli asset in Ceará.

Tutto ciò dovrebbe avere “un impatto positivo immediatamente visibile sull’indebitamento netto di Gruppo”, che scenderebbe a 51-52 miliardi di euro entro la fine del 2023 dai 58-62 miliardi di euro stimati nel 2022.

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