La revisione dei fondi del PNRR ora ingolosisce i big dell'energia
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EnergiaPrimo piano Mar 25 luglio 2023

La revisione dei fondi del PNRR ora ingolosisce i big dell'energia

I fondi dal PNRR al programma REPowerEU da parte del governo italiano, per sopperire alle difficoltà di spesa dei fondi europei. La revisione dei fondi del PNRR ora ingolosisce i big dell'energia
Redazione Verità&Affari
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Redazione Verità&Affari

Un parziale trasferimento di fondi dal PNRR al programma REPowerEU da parte del governo italiano, per sopperire alle difficoltà di spesa dei fondi europei per la ripresa post-Covid, potrebbe andare a beneficio dei gruppi energetici italiani controllati dallo Stato.

Lo sostiene DBRS Morningstar in un nuovo report sul tema, citando in particolare ENI, Enel, Terna e Snam. Gli analisti ritengono che queste aziende “possiedano le competenze necessarie per investire in modo rapido ed efficiente, aiutando il governo italiano a ridurre i ritardi accumulati”.

Il rapporto evidenzia che l’Italia sta affrontando diverse sfide nell’attuazione del suo piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR) da 191,5 miliardi di euro. Alcune di queste sfide includono ostacoli burocratici, inflazione, eccessiva frammentazione dei progetti e carenza di lavoratori qualificati nella pubblica amministrazione e nel settore privato.

Tutti questi problemi stanno ostacolando l’utilizzo dei fondi Next Generation EU prima della scadenza del 2026. Ciò mette l’Italia a rischio di non essere all’altezza delle proiezioni iniziali secondo cui il piano aumenterebbe il PIL italiano di 3,6 punti percentuali entro il 2026, rispetto a uno scenario di base senza il piano.

Il governo italiano sta quindi negoziando con la Commissione europea per ridisegnare il piano originario, allentando alcuni obiettivi e traguardi necessari per ricevere ulteriori fondi, puntando al contempo a trasferire parte delle risorse del PNRR al nuovo fondo REPowerEU (REP), che si concentra sugli investimenti energetici.

“I fondi dell’UE assegnati alle grandi società italiane di energia e utility che hanno le competenze necessarie per investire in modo efficiente questi fondi potrebbero portare a un aumento dei ricavi e dell’EBITDA di queste società, con conseguenti implicazioni positive sul credito”, ha affermato Edoardo Danieli, Assistant Vice President, European Corporate Credits di DBRS Morningstar.

Finora le principali aziende italiane dei settori Energia e Utility si sono aggiudicate solo una frazione dei fondi PNRR. Tra le entità italiane in cui il governo ha una quota significativa, Terna ed Enel si sono aggiudicate alcune delle maggiori assegnazioni di fondi PNRR, rispettivamente di 1 miliardo di euro e 3,5 miliardi di euro. “Se il piano dovesse prendere piede, non escludiamo che l’Italia mantenga un tasso di crescita del PIL più elevato rispetto al trend storico nei prossimi anni”, ha affermato Carlo Capuano, Senior Vice President, Global Sovereign Ratings di DBRS Morningstar. (Teleborsa) 

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