L'Ue e le nuove regole sui condizionatori: con il propano meno C02 ma più incendi
Le nuove regole sui condizionatori mettono a rischio 100mila posto di lavoro. Famiglie e aziende dovranno buttare 8 impianti su dieci condizionatoriL’onda “green” a tutti i costi avanza in Europa
Dopo le case, caldaie e auto anche i gas refrigeranti dei condizionatori devono essere a prova di emissioni inquinanti. Così l’Ue ha deciso di mettere al bando i cosiddetti gas fluorurati a effetto refrigerante a favore della produzione di impianti di condizionamento con gas naturali.
Le nuove regole sono pesanti e metterebbero a rischio 100 mila posti di lavoro. Inoltre significa costringere famiglie, aziende, imprese a buttare via 8 impianti su dieci di quelli attuali. Con i prezzi degli impianti pronti a salire del 40%. Sulle nuove regole è in corso il negoziato tra Commissione, Parlamento e Consiglio europeo dato che il mercato della climatizzazione vale tra i 5 e gli 8 miliardi di euro l’anno e tra lo 0,3 e lo 0,5% del Pil italiano.
Le associazioni di settore si dicono preoccupate
Ritengono che il regolamento F-gas rappresenti una sfida troppo ambiziosa e penalizzante per l’industria. Secondo quanto starebbe elaborando l’UE i sistemi di climatizzazione e pompe di calore di nuova produzione dovrebbero utilizzare infatti solo gas naturali come propano e ammonica.
Gas che, oltre ad essere più costosi di quelli già in uso, sono più pericolosi in quanto il propano è facilmente infiammabile ed esplosivo e l’ammoniaca è potenzialmente tossica. Già ora, del resto, tali gas sono vietati in ospedali, hotel, cinema e altri spazi pubblici. Quindi bisognerà capire come refrigerare questi spazi senza mettere in pericolo la sicurezza dei cittadini.
Inoltre c’è il solito paradosso
Il regolamento F-Gas riguarda solo l’Europa mentre America e Asia (Cina, India e Usa sono i maggiori inquinatori del pianeta) continueranno a produrre, vendere e commercializzare impianti con gas fluorurati. Non solo: le aziende europee saranno tagliate fuori dall’export mondiale che, da solo, vale il 50% dell’intera filiera dato che ci sarà non solo il divieto di vendita ma anche di produzione di impianti di condizionamento tradizionali. Regola che favorirà i colossi della climatizzazione cinese e americana.
Tra le molte proposte già inserite nel testo Ue quella di avviare la riduzione della diffusione di questi gas già nel 2024 e il divieto all’uso di condizionatori con gas fluorato già nel 2028.
“Una regolamentazione – ha detto Luca Binaghi presidente di Assoclima – che vieta l’uso di gas refrigeranti sintetici comporterebbe non solo un maggior costo di istallazione ma, in alcuni ca, i anche l’impossibilità di realizzare un impianto di climatizzazione. Il regolamento Ue, non chiaro e eccessivamente ambizioso se adottato metterebbe in difficoltà molte aziende del nostro settore”.