Francia e Germania fan da sé, partito lo scambio metano-elettricità
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Europa Ven 14 ottobre 2022

Francia e Germania fan da sé, partito lo scambio metano-elettricità

La Francia che ha cominciato a inviare il suo gas alla Germania, è stata preparata dall’accordo raggiunto tra Parigi e Berlino mesi fa. Francia e Germania fan da sé, partito lo scambio metano-elettricità
Redazione Verità&Affari
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Il gas tra Francia e Germania

«Questo è storico! È la prima volta che la Francia fornirà gas direttamente alla Germania, mentre finora lo inviavamo al nostro vicino attraverso il Belgio», esclama Thierry Trouvé, amministratore delegato di GRTgaz, la società che gestisce la rete transalpina. La svolta «storica», con la Francia che ha cominciato a inviare il suo gas alla Germania, è stata preparata dall’accordo raggiunto tra Parigi e Berlino mesi fa, e suggellato a settembre dal presidente francese Emmanuel Macron e dal cancelliere tedesco Olaf Scholz.

Infatti, benché il gestore della rete transalpina abbia tenuto ad inquadrare la decisione di ieri «nel quadro della solidarietà europea in materia di sicurezza energetica», il vero «quadro» è assai più ristretto: è quello di un’intesa bilaterale, in base alla quale Parigi si è impegnata a vendere al suo vicino fino al 5% delle proprie riserve di gas questo inverno, in cambio dell’elettricità con cui la Germania compenserà le previste carenze del sistema francese.

E pensare che l’unico punto di interconnessione tra i due Stati era stato progettato per far fluire il gas nel senso opposto, cioè dalla Germania alla Francia. Ma il venir meno dei flussi di metano dalla Russia attraverso Nord Stream ha messo Berlino nella condizione di chiedere aiuto ai francesi. I quali d’altro canto si trovano in difficoltà con le loro centrali nucleari: molti reattori sono fermi dopo che nei mesi scorsi sono stati riscontrati guasti alle tubature.

La produzione è calata del 15% nel primo semestre e il gestore Edf ha accusato una perdita record di 5,3 miliardi di euro. Consapevole delle difficoltà, la Francia, dopo aver raggiunto l’accordo “gas contro elettricità” con la Germania, ha premuto sul governo tedesco (con successo) perché rivedesse la sua decisione di chiudere le sue ultime centrali nucleari ancora in attività entro la fine di quest’anno, come era originariamente previsto.

Senza benzina

Oltre al rischio di rimanere senza elettricità questo inverno, la Francia è alle prese in questi giorni con la scarsità di benzina per via dell’ondata di scioperi che ha interessato il colosso Total (paralizzato da due settimane) e altre aziende del settore (peraltro gli scioperi si sono allargati anche a Edf, ritardando i lavori di manutenzione con cui l’azienda sta cercando di rimettere in funzione quanti più reattori nucleari possibili per l’inverno).

La produzione di benzina nel paese è calata di oltre il 60% lasciando a secco un distributore su tre. Ieri il governo francese è intervenuto per chiedere espressamente alla Total di aumentare i salari dei dipendenti. «Se si pensa ai profitti che hanno realizzato… le aziende che ne hanno la capacità hanno il dovere di aumentare i salari, e Total è una di queste», ha detto il ministro delle finanze Bruno Le Maire. «La Total deve aumentare i salari», gli ha fatto eco la ministra dell’energia Agnes Pannier-Runacher

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