L'ultima tegola su Mps, commissioni troppo alte per l’aumento
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Finanza Ven 28 ottobre 2022

L'ultima tegola su Mps, commissioni troppo alte per l’aumento

L’ultima tegola su Mps arriva da Londra. Uno studio legale britannico ha scritto alla Bce chiedendo di bloccare l’aumento di capitale. L'ultima tegola su Mps, commissioni troppo alte per l’aumento
Redazione Verità&Affari
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Le commissioni di Mps

L’ultima tegola arriva da Londra. Uno studio legale britannico, Rpc, ha scritto alla Bce chiedendo di bloccare l’aumento di capitale da 2,5 miliardi. Anche lo studio legale, che agisce per conto di un fondo d’investimento che non è stato reso noto, contesta le elevate commissioni riconosciute alle banche del consorzio, arrivando a sostenere – scrive il Financial Times – che così di fatto la banca finanzia l’acquisto delle proprie azioni.

La struttura

Il tema delle commissioni, pari a 125 milioni di euro, sarebbe già all’attenzione della Commissione Ue. Le commissioni sono pari al 5% dei 2,5 miliardi dell’aumento, ma considerando che 1,6 miliardi sono garantiti dal Tesoro, il rischio per il consorzio è di 857 milioni con le commissioni che equivalgono a quasi il 15%. Di questi, almeno 410 milioni saranno messi da investitori in qualità di sub-underwriter, ovvero che interverranno comprando l’inoptato e avendo diritto anch’essi alle commissioni e riducendo così il prezzo di carico delle azioni acquistate.

Di fatto, l’unico investitore che pagherà i 2 euro per azione previsti potrebbe essere lo Stato, visto anche come sta procedendo l’aumento di capitale in corso che terminerà il prossimo 31 ottobre. I portavoce della Commissione europea si sono trincerati dietro un ripetuto «no comment», in risposta alle domande dei giornalisti sulla ricapitalizzazione di Mps, ricordando che sta allo Stato italiano, eventualmente, valutare se nell’operazione vi siano aiuti di Stato da notificare a Bruxelles.

«Temo che non abbiamo commenti specifici su questo – ha detto la portavoce responsabile per la Concorrenza, Arianna Podestà -. Ricordo che la decisione che abbiamo preso il 2 agosto di quest’anno riguardava solo le modifiche agli impegni dichiarati dalla banca Monte dei Paschi di Siena per garantire la continua legittimità degli aiuti che la banca aveva ricevuto nel 2017».

Le fondazioni

Notizie non bellissime arrivano anche sul fronte della ricerca di altri investitori. La Fondazione Cariverona ha deciso di non aderire all’aumento di capitale, in quanto l’investimento non rientra nelle attuali politiche di gestione patrimoniale dell’ente. Nessun intervento anche da parte di Enasarco, uno degli enti previdenziali contattati dal Tesoro.

Enpam ha dato un mandato a Eurizon per valutare l’investimento, mentre la Fondazione Crt ha deciso ieri di investire ma per soli 5 milioni, aggiungendosi così a Compagnia di San Paolo e Cariplo che si sono però entrambe impegnate per il doppio. Altri 30 milioni arriveranno come già noto da quattro fondazioni toscane, compresa la Fondazione Mps

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