«Goldman Sachs è un club di maschi»: 75 casi di molestie sessuali
Menu

QUOTIDIANO INDIPENDENTE - Fondato e diretto da MAURIZIO BELPIETRO

Home/ Finanza
Finanza Lun 26 settembre 2022

«Goldman Sachs è un club di maschi». Contro l’istituto 75 casi di molestie sessuali

Settantacinque denunce per casi di aggressione e molestie sessuali, compresi episodi di stupro, da parte di impiegate di Goldman Sachs. «Goldman Sachs è un club di maschi». Contro l’istituto 75 casi di molestie sessuali
Redazione Verità&Affari
di 
Redazione Verità&Affari

Il caso Goldman Sachs

Settantacinque denunce per casi di aggressione e molestie sessuali, compresi episodi di stupro, da parte di impiegate di Goldman Sachs, avvenuti tra il 2000 e il 2011 e in cui sarebbero stati coinvolti alcuni alti dirigenti del gruppo. Sulla banca americana, uno delle più importanti banche d’affari a livello mondiale, si abbatte la tempesta delle accuse di molestie. Il caso è esploso in Usa dopo che sono stati resi pubblici i documenti contenuti nel fascicolo della class action presentata da 1400 donne contro il gigante finanziario dinanzi al tribunale di New York per discriminazione nelle retribuzioni e negli avanzamenti di carriera femminili.

La causa sarà discussa a partire dal prossimo giugno. Goldman Sachs, secondo quanto riferisce la Bbc, respinge le accuse di parzialità e precisa che molte di quelle denunce risalgono a vent’anni fa e sono state «presentate in modo selettivo, impreciso e incompleto». Inoltre, aggiunge un portavoce del colosso della finanza, «discriminazione, molestie e maltrattamenti in qualsiasi forma sono inaccettabili per Goldman Sachs e, se accertati, verranno intraprese azioni rapide, compreso il licenziamento. Per rispetto delle persone coinvolte, non commenteremo le singole denunce».

Cristina Chen-Oster, ex vice presidente di Goldman dal 1997 al 2005 e una delle tre donne ad aver avviato la causa, ha spiegato di aspettare il processo per condividere la sua esperienza. «Spero che questo caso contribuisca finalmente a rompere il muro di silenzio sul trattamento delle donne a Wall Street e stabilisca un precedente anche per altri settori nei quali la discriminazione id genere è così pervasiva», ha spiegato l’ex manager. «Abbiamo bisogno di portare trasparenza in pratiche che finora sembravano intoccabili».

La cultura aziendale

Secondo i documenti della causa, le donne a Goldman Sachs venivano pagate meno e promosse meno dei loro colleghi maschi, a parità di mansioni e risultati, per l’effetto di pratiche discriminatorie e di una cultura aziendale da «boys club» che ha consentito la sessualizzazione dello staff femminile. Goldman è accusata di aver tollerato i comportamenti di alcuni manager lesivi della dignità delle colleghe donne. Tra gli esempi, quello di un dirigente di Goldman che suonava la campanella ogni volta che una donna entrava nel floor che successivamente è stato promosso managing director.

Tra i casi di violenza sessuale, quello di una ex dipendente che ha dichiarato di essere stata drogata e stuprata dopo una parita di baseball aziendale. Un’altra donna ha dichiarato che il suo superiore l’ha accompagnata in una ala non utilizzata dell’ufficio per proporle di fare sesso. In seguito, lo stesso manager ha chiamato la donna dicendo che si stava «masturbando al suono della sua voce».
Secondo la denuncia, Goldman avrebbe avviato azioni di rappresaglia contro le donne che hanno denunciato i casi di violenza, così come contro le dipendenti che richiedevano dei congedi per maternità.

Nella denuncia della Chen-Oster’s, la ex banker descrive il caso di un collega sposato che l’avrebbe spinta contro un muro, cercando di bacialrla dopo una cena della banca. Secondo la sua accusa, sarebbe stata pagata costantemente meno dei suoi colleghi maschi e avrebbe avuto meno opportunità di avanzamento di carriera. Goldman avrebbe anche declassato la manager dopo che questa ha preso un periodo di congedo di maternità e al suo rientro l’avrebbe assegnata allo staff di «female support»

Condividi articolo