Lagarde strozza l'economia. L'Italia protesta, Borse prudenti
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AperturaFinanza Mar 27 giugno 2023

Lagarde vuole strozzare famiglie e imprese. L'Italia protesta, ma i mercati stanno a guardare

Al meeting annuale in Portogallo il capo della Bce annuncia che aver alzato del 4% i tassi in un anno non è bastato. Andrà avanti Lagarde vuole strozzare famiglie e imprese. L'Italia protesta, ma i mercati stanno a guardare
Nino Sunseri
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Nino Sunseri

Giornalista economico finanziario da oltre 50 anni, ha cominciato nel 1974 al Giornale di Sicilia. Ha lavorato rivestendo ruoli di caposervizio e inviato per il Corriere della Sera, La Repubblica e Libero.

Christine Lagarde a Sintra, sulla costa del Portogallo,  lancia il suo nuovo ammonimenti. Davanti ai banchieri di tutto il mondo riuniti per l’annuale appuntamento organizzato dalla Bce, annuncia che il “nostro lavoro non è finito”. Aver portato il tassi da zero al 4% in un anno non è bastato.

Quindi avanti con la stretta. Al punto da ritenere  improbabile che la Banca centrale europea raggiunga il picco dei tassi di interesse nel prossimo futuro. Ed ecco perché non dovrebbe vacillare nella propria lotta contro l’inflazione, ha spiegato Lagarde.

La rivolta del mondo della politica

L’Italia della politica non ci stà. Il ministro del Made In Italy Adolfo Urso parla di misure “poco comprensibili” e “senza efficacia”. Il ministro dell’ambiente Pichetto Fratin sostiene che l’aumento dei tassi sarà “un boomerang”. Per il titolare degli Esteri, Antonio Tajani “si tratta di un comportamento deludente”. Il coro di proteste è vibrante come si conviene ad un Paese molto indebitato come il nostro.

“Quella annunciata da Christine Lagarde è una scelta insensata e dannosa – ruggisce   Matteo Salvini-  anche perché l’inflazione è stata causata dai prezzi dell’energia. La Lagarde ha un mutuo a tasso variabile? Sa di quanto stanno aumentando le rate? A chi fanno comodo queste decisioni assurde?”.  Ne parlerà con Fabio Panetta:  “Chiederemo un incontro con il rappresentante italiano nel board della Bce per discutere il problema e analizzare soluzioni”.

La prudenza dei mercati

I mercati  un po’ ci credono e un po’ no. La Borsa di Milano guadagna mezzo punto mentre Francoforte e Parigi girano intorno alla parità.  Le perplessità non mancano sulla effettiva capacità della Bce di proseguire ancora a lungo con la stretta.  L’anno prossimo di vota per il Parlamento europeo e bisogna trovare una soluzione. L’attività economica è poco soddisfacente l’Eurozona, male la Francia, malissimo la Germania.

Un campanello d’allarme: i  costi di produzione sono diminuiti al ritmo più rapido dalla metà del 2009, nonostante la riduzione dei prezzi delle fabbriche per il secondo mese. Vuol dire che l’aumento dei salari, tanto temuto dai banchieri centrali perché esplosivo sui conti non è una tigre ma un gattone.  I costi di produzione a giugno sono scesi al ritmo più rapido dalla metà del 2009.  Tradotto vuol dire che la discesa dei prezzi dell’energia lascia ampio spazio ai salari. Ed ecco perché l’occupazione sale (anche in Italia) e i prezzi alla produzione  crollano aprendo la strada verso la riduzione dei prezzi al consumo.

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