Orcel (Unicredit) vede positivo e si tiene uno spiraglio per Mps
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Finanza Mer 28 settembre 2022

Orcel (Unicredit) vede positivo e si tiene uno spiraglio per Mps

Andrea Orcel, amministratore delegato di Unicredit, intervenendo in videocollegamento al Congresso nazionale Uilca. Orcel (Unicredit) vede positivo e si tiene uno spiraglio per Mps
Redazione Verità&Affari
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L’amministratore delegato di Unicredit Orcel

È vero che “il mercato è preoccupato per l’impatto recessivo, per l’inflazione, per la guerra, per le problematiche energetiche, però il livello in cui si mette un pochino all’angolo l’Italia secondo me è esagerato”. Andrea Orcel, amministratore delegato di Unicredit, indossa l’abito dell’ottimismo, intervenendo in videocollegamento al Congresso nazionale Uilca. “Siamo altamente integrati nell’Unione europea – ha evidenziato l’ad -. L’Italia continua a crescere più della Germania e della Francia”. È vero che “abbiamo un debito pubblico molto elevato, che dobbiamo ridurre e in effetti la direzione è quella, ma – ha aggiunto – si deve mettere nel contesto di una ricchezza delle nostre famiglie che è di più di 10 mila miliardi”.

Orcel ha fatto anche un passaggio sull’esito delle elezioni dove indica come “elemento molto positivo, che in parte è stato anche riconosciuto dal mercato, è che abbiamo una maggioranza chiara e quindi una capacità di formare il governo e prendere delle decisioni rapidamente, che era uno dei temi che preoccupava molto”. Le decisioni economiche che possono avere un impatto su imprese e famiglie “restano quelle di prima: l’esecuzione delle riforme, la messa a terra del Pnrr e il sostegno all’economia”, ha proseguito. 

Il numero uno di Unicredit si è espresso anche sull’ipotesi di aggregazione con Mps. Sottolineando che “sta eseguendo il suo piano di trasformazione e di rilancio. Adesso sarà presto sul mercato per i fondi. Non credo sia di attualità in questo momento”. In Europa “in questo momento c’è un’incertezza e una volatilità dei mercati molto elevata. Questo non è positivo per una fusione e un’acquisizione, quindi tecnicamente la rende difficile”.

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