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GovernoIn evidenza Lun 04 marzo 2024

Ddl Capitali, il sottosegretario Freni: possibili modifiche sulle liste del cda

Donnet: l'articolo 12 potrebbe creare tanti problemi. La replica: la delega consente modifiche, non sarà in vigore prima del 2025 Ddl Capitali, il sottosegretario Freni: possibili modifiche sulle liste del cda
Gianluca Paolucci
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Gianluca Paolucci

Ha lavorato per Reuters e La Stampa occupandosi di finanza, crac bancari, criminalità finanziaria e corruzione. Dal 2022 è caporedattore di Verità & Affari e scrive per La Verità e Panorama.

Una timida apertura del governo alla possibilità di modificare il Ddl Capitali, almeno per la parte che riguarda le lista del cda, dopo il richiamo del numero uno delle Generali, Philippe Donnet. L’apertura arriva dal sottosegretario all’Economia, Federico Freni. Secondo il quale la delega contenuta nel Ddl “è molto ampia” e potrebbe consentire modifiche. E comunque le norme sulla lista del cda non entreranno in vigore “prima del 2025”

Secondo Donnet, “l’obiettivo iniziale” del Ddl Capitali “era, giustamente, di spingere le pmi a quotarsi in Borsa in Italia invece che andare fuori dall’Italia. Ci sono dei provvedimenti in questo Ddl che vanno in questa direzione. Poi vedremo se avrà questo impatto”. “Il problema – ha proseguito – è che durante la discussione parlamentare sono emerse delle norme che potrebbero avere l’effetto contrario. In particolare, l’articolo 12 secondo me potrebbe creare tanti problemi. Innanzitutto, non si capisce l’obiettivo né si vede il beneficio atteso di questo articolo 12″.

Le liste del cda

“Le grandi aziende e le aziende familiari – ha rilevato – sono cose diverse. L’Italia ha bisogno di grandi public company – e questo è ancora più vero nel settore finanziario, che è vigilato – che hanno bisogno di una governance molto competente e molto seria. Sono le grandi aziende finanziarie quotate che possono determinare la forza di una economia”. Nel mondo della finanza anglosassone e non solo, ha sottolineato Donnet, “prevale il sistema che il cda uscente può presentare una lista per il nuovo cda e quando un cda scade c’è una procedura di selezione dei candidati molto stringente: occorrono molte competenze. Questo funziona bene. Noi abbiamo fatto così nel 2022 per la prima volta in Generali e funziona benissimo”, ha concluso l’Ad del Leone.

Le possibili modifiche

“Ho ascoltato le parole di Donnet e il Governo è sempre stato aperto alle istanze del mercato. Il mercato è l’interlocutore essenziale. Le istanze del mercato sono, sono state e saranno sempre oggetto di massima considerazione”, ha detto Freni sulla possibilità di rivedere l’articolo 12 del Ddl Capitali.

Quanto alla delega che consente una modifica, Freni sottolinea che “è molto ampia. E’ un indirizzo politico. La delega potrebbe consentirla. Vediamo, c’è tempo. Perché tutta questa fretta? L’articolo 12 non entra in vigore fino al primo gennaio 2025“. Le parole di Freni arrivano dopo le critiche arrivate dalla finanza internazionale. Considerazioni molto severe sono arrivate dai Proxy advisor, le società specializzate nel dare indicazioni di voto ai grandi fondi internazionali per le assemblee di società quotate.

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