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AperturaGoverno Mer 15 novembre 2023

Manovra: vertice maggioranza-governo, verso emendamenti per i medici

Giorgetti: è un problema che ci poniamo, vedremo come dare una risposta. Sciopero dei camici bianchi per il 18 dicembre Manovra: vertice maggioranza-governo, verso emendamenti per i medici Medici in corsia
Redazione Verità&Affari
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Manovra, vertice per gli emendamenti

Alla fine gli emendamenti alla manovra ci saranno. In Senato, una riunione di maggioranza con il governo sul Ddl di bilancio dovrebbe servire proprio per fare chiarezze sui punti ancora in sospeso e sui correttivi da apportare in Parlamento. Le pensioni dei medici in primo luogo.

Giorgetti: vedremo come dare una risposta

Il ministro dell’economia Giancarlo Giorgetti, in audizione in Commissione bilancio, ha difeso l’impianto della misura sulla previdenza degli operatori sanitari. Che secondo il ministro “costituisce la manutenzione di una normativa alla quale non si è provveduto in sede di attuazione amministrativa e della quale, nel corso del tempo, era stata evidenziata da più parti la criticità. Poiché accentuava un trattamento disomogeneo tra dipendenti solo sulla base della gestione previdenziale di riferimento“. Poi però Giorgetti ha aggiunto che sulle pensioni dei medici ”vedremo come dare una risposta, evidentemente è un problema che noi ci poniamo”.

Entro martedì 21 gli emendamenti

Ieri, martedì 14 novembre, il provvedimento è stato incardinato in commissione Bilancio del Senato ed è stato fissato per martedì 21 il termine per la presentazione di emendamenti. In quella sede dovrebbe arrivare l’emendamento di maggioranza con una serie di correttivi, che dovrebbe accogliere almeno in parte i rilievi formulati dalle rappresentanze dei medici. 

I sindacati dei camici bianchi: sciopero il 18 dicembre

Intanto, i sindacati Aaroi-Emac, Fassid (Aipac-Aupi-Simet-Sinafo- Snr), Fvm – Federazione veterinari e medici hanno proclamato uno sciopero dei dirigenti medici del Servizio sanitario nazionale per il 18 dicembre prossimo.

“Il 18 dicembre fermeremo la sanità per 24 ore per non vederla fermata per sempre da una legge di bilancio che premia gli evasori e distrugge il diritto alla cura e la tutela della salute – si legge in una nota delle tre sigle che fanno parte dell’Intersindacale – siamo sempre stati restii a proclamare uno sciopero nazionale perché, diversamente da altri scioperi, incide direttamente sulla risposta alla domanda di cura dei cittadini che è già da troppo tempo gravemente carente”.

Le critiche della categoria

“Dopo le recenti delusioni – prosegue la nota – sulle molteplici e ben note problematiche che questo governo aveva promesso di risolvere, vediamo negata qualsiasi soluzione proposta, vediamo danneggiato ulteriormente il Servizio sanitario nazionale e siamo colpiti direttamente da misure inaccettabili sul lavoro e sulle pensioni”. La protesta già in atto da mesi, spiegano le tre sigle sindacali, continua in modo articolato e coordinato con lo sciopero del 17 novembre di Cgil e Uil, per continuare con la manifestazione nazionale Cisl del 25 novembre e proseguire con lo sciopero del 18 dicembre. “Le motivazioni alla base dello sciopero – sottolineano i sindacati – così come rappresentate agli organi di competenza nella proclamazione ufficiale inviata ieri, sono ben note al Governo che, per non soddisfarle, ha ritenuto di togliere al Parlamento il diritto di emendare la legge di bilancio. La Legge di Bilancio 2024, infatti non sblocca il tetto alle assunzioni di nuovo personale, non contiene le misure necessarie per stabilizzare i precari della Sanità, non finanzia a sufficienza i prossimi rinnovi contrattuali, non mantiene le promesse sulla valorizzazione extracontrattuale della specificità dei sanitari, non rimuove l’iniquo differimento della restituzione del Tfs di chi va in pensione, favorisce la fuga dal lavoro del pubblico impiego e in particolare dal Ssn, favorisce le cooperative e aumenterà i medici gettonisti, asseconda il profitto dei grandi gruppi della sanità privata, saccheggia le future pensioni”.

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