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GovernoPrimo piano Gio 03 agosto 2023

PNRR, Regioni contro i tagli: "Individuare altre fonti di finanziamento"

Il cambio di destinazione di una parte dei fondi del PNRR mette le Regioni in difficoltà: "Individuare altre fonti di finanziamento". PNRR, Regioni contro i tagli: "Individuare altre fonti di finanziamento" PNRR PIANO NAZIONALE DI RIPRESA E RESILIENZA
Redazione Verità&Affari
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PNRR, Regioni contro i tagli: “Individuare altre fonti di finanziamento”

(Teleborsa) – Si formalizza l’opposizione delle Regioni al definanziamento da 16 miliardi dei progetti del PNRR che – si afferma – rischia di bloccare i cantieri e deturpare i territori e le periferie delle grandi città con opere incompiute.

Sono proprio gli enti locali – regioni, province, comuni – a fare più affidamento sulle risorse europee per portare a compimento progetti che, altrimenti, non sarebbero mai venuti alla luce. Va tenuto conto che una larga fetta delle risorse decurtate – circa 2,5 miliardi di euro – sarebbe servita per i Piani urbani integrati, necessari a riqualificare quartieri come Scampia a Napoli e Corviale a Roma, ora a rischio stop.

E poi, ancora, sono in bilico le risorse per l’efficientamento energetico, la mitigazione del rischio idrogeologico ed il potenziamento di servizi e infrastrutture sociali di comunità.

E’ quanto emerge dopo la riunione in Conferenza delle regioni, che ha preso atto dello stop ai progetti e formulato delle proposte per il Ministro Fitto.

Le regioni sono pronte a collaborare

A mitigare i toni accesi dei governatori, il Presidente Massimiliano Fedriga ha assicurato che “le Regioni sono pronte a collaborare per il processo di rimodulazione del PNRR” e “colgono positivamente la disponibilità del ministro al confronto e al dialogo”, pur non essendo state ammesse a lavorare “alla fase di elaborazione del documento di revisione”.

Fedriga propone pertanto “una revisione che individua per le misure oggetto di revisione, o di stralcio dal PNRR, fonti di finanziamento afferenti alle politiche di coesione e in particolare al FSC” e sollecita “un confronto al fine di assicurare un allineamento e una coerenza con le progettualità e le programmazioni regionali già avviate”.

Serva una cabina di regia

Di qui la necessità di “rafforzare i meccanismi di raccordo e il supporto con le Amministrazioni regionali e le Province autonome, soprattutto in relazione alle questioni tecniche, di attuazione e monitoraggio, in considerazione della definizione di misure correttive necessarie al superamento delle criticità o propedeutiche alla formulazione di proposte di aggiornamento o modifica del PNRR, anche attraverso la costituzione di una specifica Cabina di regia“.

In questa direzione anche Antonio Decaro, sindaco di Bari e Presidente dell’ANCI, l’associazione dei comuni italiani, che sollecita il governo ad individuare risorse sostitutive, altrimenti si rischia di “bloccare le procedure per la realizzazione di opere pubbliche come nuovi servizi, opere di rigenerazione e riqualificazione, interventi per l’assetto del territorio e in contrasto al cambiamento climatico”.

ll ministro dell’Ambiente Gilberto Pichetto Frattin ha intanto precisato che “non ci sarà alcuna perdita di risorse da destinare agli interventi di dissesto idrogeologico, che continuano la loro piena attuazione, senza soluzione di continuità, all’interno dei programmi di finanziamento originari”.

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