Ex Ilva, sindacati convocati giovedì dal governo
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ImpreseIn evidenza Mar 09 gennaio 2024

Ex Ilva, sindacati convocati giovedì dal governo

Nell'incontro con il Governo, Mittal si è detta indisponibile ad investire nel futuro di Ilva. Per i sindacati, un atto gravissimo Ex Ilva, sindacati convocati giovedì dal governo
Redazione Verità&Affari
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I sindacati coinvolti nella vicenda ex Ilva sono stati formalmente convocati per domani, giovedì 11 gennaio alle ore 19, per discutere con il governo gli ultimi sviluppi della trattativa che condiziona il futuro di Acciaierie d’Italia. L’incontro arriva in seguito alla completa rottura dei rapporti fra il socio pubblico, che ha una partecipazione indiretta del 38% in capo a Invitalia ed ArcelorMittal, che controlla l’impianto siderurgico con una partecipazione di maggioranza del 62%.

L’azionista di maggioranza si è detto indisponibile ad onorare l’aumento di capitale necessario a garantire l’operatività dello stabilimento e necessario per risanare l’azienda, ma nello stesso tempo si è opposto all’ipotesi avanzata dall’esecutivo di sottoscrivere l’aumento di capitale da 320 milioni di euro, che porterebbe la quota di Invitalia al 66% del capitale.

Una ipotesi che invece piace ai sindacati, che sollecitano il governo ad assumere la maggioranza dell’azienda, per rilanciare lo stabilimento e l’intero settore, che conta circa ventimila lavoratori.

Mittal si chiama fuori

“L’esito dell’incontro di oggi a Palazzo Chigi, tra la delegazione del Governo e i vertici di Invitalia e ArcelorMittal, conferma quello che Fim Fiom Uilm hanno denunciato e per cui hanno mobilitato le lavoratrici e i lavoratori: la necessità di un controllo pubblico e la mancanza di volontà del socio privato di voler investire risorse sul futuro dell’ex Ilva”, affermano in una nota congiunta i Segretari Generali di Fim-Cisl Roberto Benaglia, Fiom-Cgil Michele De Palma e Uilm-Uil Rocco Palombella.

L’indisponibilità di Mittal, manifestata nell’incontro con il Governo, è gravissima – proseguono i tre sindacalisti – soprattutto di fronte alla urgente situazione in cui versano oramai i lavoratori e gli stabilimenti, e conferma la volontà di chiudere la storia della siderurgia nel nostro Paese. Nell’incontro di giovedì ci aspettiamo dal Governo una soluzione che metta in sicurezza tutti i lavoratori, compreso quelli dell’indotto, e garantisca il controllo pubblico, la salvaguardia occupazionale, la salute e la sicurezza, il risanamento ambientale e il rilancio industriale”.

(Teleborsa) 

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