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ImpresePrimo piano Mer 18 gennaio 2023

Ristori, le imprese edili rischiano di attendere almeno cinque anni. Salvini: "Abbiamo presente la questione"

Per Ance di questo passo ci vorranno 5 anni per i pagamenti dei ristori promessi da Draghi alle imprese edili per i rincari dei materiali. Ristori, le imprese edili rischiano di attendere almeno cinque anni. Salvini: "Abbiamo presente la questione" Il VICEPREMIER MATTEO SALVINI
Fiorina Capozzi
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Fiorina Capozzi

Giornalista di economia e finanza con esperienza internazionale e autrice di "Vincent Bolloré, il nuovo re dei media europei" (2015) e "Telecommedia a banda larga" (2020). Riconosciuta da Reporters without borders per il suo lavoro sui media europei.

Draghi aveva promesso ristori immediati alle imprese edili

Nella migliore delle ipotesi ci vorranno mediamente cinque anni per completare tutti i pagamenti dei ristori alle imprese edili. È questa la stima dell’Ance sui tempi di erogazione effettiva dei ristori da parte delle stazioni appaltanti per l’emergenza legata ai rincari dei materiali. Per il ministro delle infrastrutture, Matteo Salvini, il tema è sul tavolo del governo che “ha ben presente la questione” di cui Verità&Affari si è occupata lo scorso 13 gennaio.

Un tema che mette in difficoltà le aziende edili, già provate dal blocco dei crediti fiscali nei bonus edilizi, a causa di ritardi nei pagamenti compresi fra i 6 e i 12 mesi. Nonostante la dichiarazione d’intenti, Salvini non si è sbilanciato sui tempi per risolvere la questione. 

Il governo ha massima attenzione sulla questione del nuovo Codice appalti

Il testo,  su cui le Camere dovranno esprimersi entro il prossimo 8 febbraio, “non dovrà bloccare i lavori, ma consentire alle aziende di fare il loro mestiere” come ha precisato il ministro. Anche per questo la settimana prossima il vicepremier ha organizzato con il ministro della cultura, Gennaro Sangiuliano, un incontro con la Soprintendenza per verificare “quando ci sono dei no effettivamente legati alla necessità di tutela il nostro patrimonio e quando i no sono senza spiegazioni”.

“Voglio un codice che mi permetta di sopravanzare i professionisti del no, altrimenti questo paese non sarà mai moderno” ha aggiunto il vicepremier  nell’incontro sul tema “Cantiere Italia, tra Pnrr, emergenze e nuovo Codice degli appalti”, organizzato dall’Ance a Roma.

La strada è lunga

“In Italia ci sono 117 opere commissariate – ha concluso Salvini – Il commissariamento deve essere un’eccezione. Se non lo è, evidentemente c’è qualcosa nella normativa che non funziona”. Idea confortata dal fatto che in italia ci sono interventi progettati e finanziati per un miliardo che non partono perché sono in attesa di autorizzazioni”.

Infine sull’entrata in vigore del nuovo Codice appalti, Salvini ha ricordato come siano in corso delle interlocuzioni con Bruxelles esattamente come sul tema revisione del Pnrr. E che la bozza sia “assolutamente aperta e permeabile a qualsiasi suggerimento”.

 

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