L'offensiva delle banche centrali ferma le Borse. Milano giù con Tim
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In evidenzaMercati Gio 22 giugno 2023

L'offensiva delle banche centrali ferma i mercati. Borsa Milano giù con Tim

La Fed condiziona Piazza Affari che dimezza le perdite rispetto all'apertura. Tim scivola aspettando il cda L'offensiva delle banche centrali ferma i mercati. Borsa Milano giù con Tim
Redazione Verità&Affari
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Il rialzo dei tassi condiziona Piazza Affari. Tim scivola aspettando il cda

Migliora un po’ nel finale Piazza Affari. L’indice Ftse Mib chiude a -0,75% a 27.401 punti. A far ridurre le perdite sono state le parole del governatore della Fed Jerome Powell durante la sua testimonianza davanti alla commissione Bancaria del Senato statunitense secondo cui “abbiamo tenuto i tassi fermi per darci più tempo per prendere le prossime decisioni. Il Fomc – il braccio di politica monetaria della Fed, ndr – crede che potrebbe essere adeguato alzare ancora i tassi quest’anno, forse due volte”

Lo scontro corre sul filo

Tim pesante. Perde oltre il 2%. Oggi il cda dovrebbe procedere con l’offerta del fondo Kkr per NetCo (la rete e Sparkle). Il valore della proposta è attorno ai 23 miliardi. Una cifra che non convince i francesi di Vivendi, primo azionista dell’ex monopolista dei telefoni. E secondo il Financial Times, la società della galassia Bollorè dovrebbe dare battaglia perchè ritiene che il valore della rete sia invece di 30 miliardi. Il viaggio di Giorgia Meloni all’Eliseo di due giorni fa ha sbloccato tanti dossier lungo l’asse Italia-Francia, ma a quanto pare non quello relativo a Tim.

Brembo non frena il ribasso

Dopo il -6% di ieri, legato allo spostamento della sede legale ad Amsterdam, Brembo perde altri due punti e mezzo. Il mercato tifa per la fusione all’italiana Brembo-Pirelli, però la mossa olandese lascia intuire che la società leader mondiale dei freni non vuole sfidare i cinesi di Sinochem, primo azionista a poteri limitati in Pirelli. Cinesi che fanno sapere di non voler far alcun passo indietro. Pirelli respira, Iveco invece torna sopra gli 8 euro, spinto anche dal buy-back.

Lo sprint dei tassi

L’attenzione dei mercati  tutta concentrata sull’Europa, in particolare sulle decisioni in arrivo dalle banche centrali. 
La Banca d’Inghilterra ha alzato il tasso di interesse di cinquanta punti base al 5%. Anche se il dato di ieri sull’inflazione aveva modificato la composizione del consensus, il grosso degli economisti restava dell’idea di un incremento da 25 punti base. Dei nove membri del Monetary Policy Committee, sette hanno votato a favore del rialzo da mezzo punto, gli altri due avrebbero voluto lasciare invariato il tasso interbancario al 4,5%. 

La banca centrale della Turchia ha portato il tasso repo a una settimana al 15%, dal precedente 8,5%: il consensus era 20%.

La banca centrale della Svizzera ha alzato di un quarto di punto il tasso di interesse di riferimento, a 1,75%, in linea con le aspettative degli economisti. Nel comunicato, si parla della possibilità di nuovi interventi sul cambio.

Anche la banca centrale norvegese ha aumentato il tasso di riferimento di 50 punti base al 3,75%, più di quanto previsto dal consenso Reuters (25 pb), e ha fatto sapere di puntare a un altro rialzo in agosto.

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