Piazza Affari sale trainata dalle banche. L'analisi di Ubs che punta su Bper
Piazza Affari procede in salita aspettando la Fed. Unicredit e Intesa in primo piano. Per Ubs le azioni Bper sono sottovalutate LOGO UNICREDITSecondo gli analisti svizzeri le azioni dell’istituto modenese sono sottovalutate
Le Borse dell’Europa procedono al rialzo sostenute da due elemntiti: i dati sull’occupazione Usa inferiori alle attese che lasciano sperare in una Fed meno aggressiva. L’inflazione in Europa che scende più del previsto lasciando sperare in qualche ripensamento in casa Bce. L’indice Eurostoxx50 guadagna lo 0,3% così come Piazza Affari A guidare il rialzo sono le banche con Unicredit che a 18€ consolida il maxi rialzo di lunedì trainata dai giudizi positivi degli analisti dopo la trimestrale. Al coro dei buy si sono aggiunti quelli di Deutsche Bank e Credit Suisse. Intesa avanza dell’1,7%. Bper Banca è il miglior titolo del Ftse Mib. Guadagna il 3,5% sostenuto dalla raccomandazione “Buy” arrivata dagli analisti di Ubs. In una nota sulle banche italiane di medie dimensioni, il broker svizzero migliora le stime sugli utili 2023-25 per Bper, Mediobanca, Banco Bpm Su Bper gli analisti portano la raccomandazione a “buy” con target a 2,90 euro sottolineando che il titolo della banca modenese è l’unico a trattare ancora a sconto rispetto ai concorrenti. Aggiunge che le possibilità di ottimizzare i costi da parte dovrebbero compensare gli effetti dell’inflazione. Ubs ha abbassato a “neutral” il titolo Banco Bpm (che comunque sale dell’1% a 4,17 euro) vedendo poco spazio di crescita per il titolo rispetto al target price di 4,30 e alla luce del +50% registrato nell’ultimo anno. Un costo del rischio migliore delle previsioni ed eventuale M&A sono i due fattori che potrebbero cambiare anche le prospettive del titolo della banca di Piazza Meda. Raccomandazione “hold” infine per Mediobanca (che scambia a 9,9 euro in rialzo dello 0,8%) con target a 10,5 euro.
Piazza Affari a gennaio più 12%
Ftse Mib (26.688). L’indice delle nostre blue chip ha messo a segno uno spettacolare +12,20% in gennaio, qualcosa in più se si tiene conto anche del dividendo staccato da due big come Enel e Snam. Per trovare di meglio bisogna risalire al novembre 2020. E per trovare di meglio a gennaio bisogna risalire al 1998! L’indice si è portato sui massimi da febbraio 2022 e sembra ormai proiettato verso la forte resistenza in area 28mila.
Il Nasdaq alla prova di quota 12 mila
Gennaio è stato un mese da record per molti listini azionari, risollevati dai minimi del tremendo 2022 grazie soprattutto a due fattori:
1) Il rallentamento dell’inflazione, che lascia presagire una attenuazione della pressione delle banche centrali. Gli appuntamenti di stasera con la FED e dei prossimi giorni con le altre banche centrali saranno cruciali per capire se la traiettoria cambierà davvero;
2) La riapertura alla circolazione di merci, persone e attività della seconda economia del pianeta, la Cina. Anche in questo caso le prossime settimane saranno determinanti per capire se l’economia cinese offrirà gli attesi segnali di accelerazione. Il clima di fondo è decisamente migliorato a livello globale. Il Nasdaq (+1,7%, 11.584) deve superare 12mila punti per decretare la fine del ribasso.