Piazza Affari in rialzo Scommette sull'ok di Moody's alla manovra
Piazza Affari chiude a +0,8% (poco sotto i massimi di seduta) nella convinzione che il giiudizio dell'agenzia di rating sarà positivo
Vigilia di acquisti a Piazza Affari in attesa che in serata arrivi il giudizio di Moody’s sul debito sovrano. A fine seduta Milano è in buona compagnia, visto che tutti i principali listini europei hanno terminato la giornata con rialzi vicini all’1% grazie ai continui segnali di indebolimento arrivati dall’economia Usa e dall’inflazione (l’ultima conferma dall’indice dei prezzi di ottobre nell’area euro calato a +2,9%). Da qui le scommesse del mercato su un primo taglio dei tassi da parte della Fed già a maggio prossimo.
Aspettando che sul debito italiano giunga il rating di Moody’s, lo spread archivia la giornata a 176 punti e Piazza Affari guadagna terreno con il Ftse Mib che chiude a +0,8% (poco sotto i massimi di seduta). Sul listino principale il rimbalzo del greggio spinge Saipem (+3,1%), seguita da DiaSorin (+2,8%) e Leonardo (+1,9%) dopo la cessione del 7% circa della controllata statunitense Drs e il mercato che si interroga sul futuro utilizzo del “tesoretto” appena incassato. +1,6% per Enel grazie alla promozione degli analisti di Morgan Stanley. In fondo Interpump (-2,1%) dopo il collocamento di azioni del primo azionista Ipg Holding tornato così sotto la soglia del 25% del capitale. Mercato freddo su Generali (-0,6%) dopo la recente corsa e una trimestrale sotto le attese sul fronte dell’utile operativo. +1,1% per Anima dopo l’acquisizione di Kairos.
Sul mercato valutario, l’euro allunga ancora e scambia a 1,0879 dollari (da 1,085 al closing di ieri) e 162,94 yen (163,47), con il cambio tra il biglietto verde e la divisa nipponica a 149,77 (150,49). Debole il gas sui 45 euro al MWh (-2%) mentre riguadagna posizioni il petrolio: il Wti di dicembre passa di mano a 75,2 dollari al barile (+3,2%), il Brent di gennaio a 79,8 dollari