Il Salone del Risparmio celebra l'opulenza di un settore in crisi
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In evidenzaInvestimenti Mar 09 aprile 2024

Il Salone del Risparmio celebra l'opulenza di un'industria in crisi

La raccolta sta cadendo. Nel 2023 saldo negativo di 50 miliardi e altri cinquenel 2024. Il patrimonio sostenuto dal rialzo delle Borse Il Salone del Risparmio celebra l'opulenza di un'industria in crisi
Nino Sunseri
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Nino Sunseri

Giornalista economico finanziario da oltre 50 anni, ha cominciato nel 1974 al Giornale di Sicilia. Ha lavorato rivestendo ruoli di caposervizio e inviato per il Corriere della Sera, La Repubblica e Libero.

Raccolta negativa

L’industria del risparmio celebra il rito annuale della propria ricchezza sotto un grigio cielo di Milano. Ma il problema non è la pioggia. Ben più cagionevole appare la salute del sistema che deve fare i conti con la presistente  fuga dei clienti. Sotto i lustrini e le luci del Padiglione che ospita la manifestazione c’è una realtà assai meno brillante.  Il 2023, infatti,  stato l’anno del crollo della raccolta netta  per un totale prossimo ai -50 miliardi di euro!. Il trend negaivo continua anche nel 2024: nei primi due mesi il saldo è stato in discesa per circa 5 miliardi.  Dove sono finiti questi capitali? Quasi per intero nei Btp Valore, la nuova classe di titotoli di Stato inventati dal Tesoro per “nazionalizzare” il debito. Insomma il ministro Giorgetti che questa mattina ha inaugurato i lavori  è, in realtà il concorrente più agguerrito della comunità finanziaria raccolta dal Salone. Fra l’altro un concorrente che scrive le regole a proprio vantaggio. A cominciare da quelle fiscali (tassazione più  bassa) portabilità più agevole in fase di successione ed esenzione totale dall’Isee finio ad un ammontare di 50 mila euro. Non a caso un sondaggio curato da Assogestioni (motore del Salone) riconosce che il 41,3% è interessato ai Titoli di Stato mentre la percentuaale die Fondi si ferma al 37,7%

Banche e reti

Banche e reti di consulenti finanziari in un anno caratterizzato da forte inflazione e conseguente rialzo dei tassi  hanno spinto verso altri strumenti finanziari compensando i mancati flussi (costante degli anni precedenti al 2023) con una più marcata attenzione al risparmio amministrato (titoli di stato e bond in primis) e in un contesto dove hanno avuto gioco facile conti di liquidità e conti correnti remunerati al 3 e anche al 4%. Una scelta obbligata e non indolore per i conti economici degli operatori dell’industria del risparmio che mostrano una consistenza patrimoniale record. Il sistema vale 2.300 miliardi. U record  che non è certo una medaglia per i gestori considerando che il merito è del rialzo dei mercati: Piazza Affari è salita del 28% l’anno scorso e del 14% in questi primi mesi del 2024. Tutti i mercati mondiali, a cominciare da Wall Street da diciotto mesi viaggiano a velocità iper sonica

Questo articolo è stato redatto a solo scopo informativo, non costituisce attività di consulenza né sollecitazione ad acquistare o vendere strumenti finanziari. Le informazioni riportate sono di pubblico dominio, ma possono essere suscettibili di variazioni in qualsiasi momento dopo la pubblicazione. Si declina pertanto ogni responsabilità e si ricorda che qualunque operazione finanziaria viene fatta a proprio esclusivo rischio.
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