L'inflazione Usa allontana il taglio dei tassi. Le banche festeggiano
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AperturaInvestimenti Mer 10 aprile 2024

L'inflazione Usa allontana il taglio dei tassi. Le banche festeggiano

L'inflazione Usa a marzo è risalita al 3,5% dopo il 3,2% del mese precedente. L'aumento allontana il taglio dei tassi da parte della Fed L'inflazione Usa allontana il taglio dei tassi. Le banche festeggiano
Redazione Verità&Affari
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 Il nuovo rimbalzo dell’inflazione statunitense a marzo potrebbe definitivamente allontanare la prospettiva di un primo taglio dei tassi da parte della Federal Reserve nella riunione prevista per meta’ giugno, prospettiva a lungo auspicata dai mercati ma che ora sembra essere stata rimandata. L’aumento dei prezzi al consumo non si è fermato raggiungendo il 3,5% su base annua rispetto al 3,2% di febbraio, secondo l’indice Cpi pubblicato dal Dipartimento del Lavoro, deludendo ancora una volta gli analisti che speravano in un aumento meno marcato. L’inflazione, invece, e’ rimasta invariata su base mensile, allo 0,4%, come nel mese precedente, mentre il consenso era per una leggera decelerazione allo 0,3%, secondo MarketWatch. L’inflazione ‘core’, cioe’ quella che esclude l’energia e gli alimenti ed e’ quindi considerata meno volatile, e’ rimasta invariata su un anno al 3,8%, mentre gli analisti speravano che continuasse il suo graduale rallentamento, e su un mese allo 0,4% rispetto a febbraio, che pure era previsto in leggero rallentamento. I prezzi al consumo restano in gran parte guidati, come dall’inizio dell’anno, dai prezzi della benzina, degli alloggi e dei trasporti, mentre i prezzi dei generi alimentari, la cui evoluzione e’ particolarmente percepibile dai consumatori, rimangono praticamente invariati per il secondo mese consecutivo.

Parla Biden

  “L’inflazione e’ scesa dal suo picco (nel giugno 2022), ma c’e’ ancora molta strada da fare per abbassare i costi per le famiglie”, ha ammesso il presidente degli Stati Uniti Joe Biden. “Chiedo alle aziende, compresi i supermercati, di utilizzare i loro profitti record per abbassare i prezzi”, ha insistito. “Possiamo dire addio alla possibilita’ di un taglio dei tassi a giugno. La mancanza di progressi verso l’obiettivo del 2% e’ ormai una tendenza”, ha dichiarato Greg McBride, capo analista finanziario di Bankrate, in una nota. “Non c’e’ stato alcun miglioramento, stiamo andando nella direzione sbagliata e le principali aree problematiche persistono”, ha aggiunto. L’andamento dei prezzi negli Stati Uniti e’ un tema particolarmente sensibile in questo anno elettorale, in cui il presidente democratico uscente Biden ha inizialmente cercato di incentrare la sua campagna sul successo della sua politica economica. Ma la percezione degli elettori si e’ rivelata molto diversa dai dati macroeconomici, anche perche’ i prezzi sono aumentati in modo molto piu’ marcato da oltre due anni. Il Cpi e’ l’indice su cui sono indicizzate le pensioni americane. La Federal Reserve, tuttavia, preferisce un’altra misura, l’indice Pce, i cui dati relativi a marzo saranno pubblicati il 26 aprile. I due indici non misurano esattamente le stesse cose: l’indice Cpi da’ molto piu’ peso agli affitti nella sua valutazione dell’andamento dei prezzi rispetto all’indice Pce. La curva dell’inflazione e’ tenuta sotto stretta osservazione dalla Fed, che da oltre due anni lotta contro il suo aumento. Il suo principale strumento per far fronte a questa situazione e’ stato quello di aumentare i tassi tra marzo 2022 e luglio 2023, portandoli al 5,25-5,50%, il livello piu’ alto da oltre due decenni. La Banca sta ora pianificando di iniziare a tagliare i tassi quest’anno. Ma nelle ultime settimane i suoi funzionari si sono ampiamente trattenuti, affermando che preferirebbero aspettare diversi mesi per essere sicuri che l’inflazione non rischi di riprendere quota. Secondo l’aggregatore FedWatch del Cme Group, gli analisti prevedono comunque un primo taglio dei tassi nella riunione prevista per meta’ giugno, mentre la prossima riunione della Fed, in programma per il 30 aprile e il 1 maggio, dovrebbe portare ancora una volta a uno status quo sul fronte dei tassi.

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