Slitta il bonus da 200 euro per gli autonomi: «Il rischio è un assegno tagliato»
I famigerati 200 euro estivi per chi ha una Partita Iva o non possiede un contratto subordinato, l’attesa si prolunga.
Il bonus da 200 euro
Pochi, maledettissimi e nemmeno subito. Così potrebbe essere intitolato il film del bonus una tantum da erogare ai lavoratori autonomi. I famigerati 200 euro estivi, che per i dipendenti sono già in dirittura d’arrivo, mentre per chi ha una Partita Iva o non possiede un contratto subordinato, l’attesa si prolunga con tempistiche sempre più incerte. Le scadenze, infatti, non sono state rispettate. E il governo non ha fornito una risposta chiara, indicando un nuovo termine perentorio. Il rischio concreto è quindi di finire all’assegnazione dei fondi in pieno autunno.
Il motivo? Entro il 17 giugno il ministro del Lavoro, Andrea Orlando, di concerto con il collega del ministero dell’Economia, Daniele Franco, avrebbe dovuto completare l’iter del decreto, necessario a stabilire le modalità di concessione del beneficio. Quasi una settimana dopo, il testo non è stato pubblicato e così il plafond di 500 milioni di euro resta in stand-by. Non una novità: accade molto spesso, quando ci sono di mezzo i provvedimenti ministeriali, i ben noti decreti attuativi. Una lentezza che non è passata inosservata e che ha sollevato più di qualche malumore in Parlamento.