Settimana lavorativa di 4 giorni, tutti i pro e i contro
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Lavoro Mer 12 ottobre 2022

Settimana lavorativa di 4 giorni, tutti i pro e i contro

La settimana corta fa risparmiare. Almeno l’energia, che di questi tempi non è poco. Smartworking, pandemia. Settimana lavorativa di 4 giorni, tutti i pro e i contro
Redazione Verità&Affari
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La settimana lavorativa di 4 giorni

La settimana corta fa risparmiare. Almeno l’energia, che di questi tempi non è poco. Smartworking, pandemia e, soprattutto, prezzi energetici alle stelle hanno infatti cambiato il contesto. E la proposta fatta ai sindacati da Intesa Sanpaolo di redistribuire l’orario di lavoro su quattro giorni cambia l’approccio sulle nuove modalità di lavoro. Ma se per le imprese e le società la settimana corta significa solo una diversa redistribuzione dell’orario, per i sindacati dovrebbe favorire nuova occupazione.

Ruolo dello stato

Un tema sul quale per smuovere davvero le acque lo Stato dovrebbe intervenire con meccanismi incentivanti. I sindacati chiedono da tempo di aprire una discussione sulla riduzione dell’orario «a parità di salario». E la proposta di Intesa Sanpaolo arriva in un contesto nel quale il confronto per una nuova organizzazione del lavoro è apertissimo. E punta a lasciare chiuse le sedi in alcuni giorni.

Premi ai dipendenti

Basta pensare che, con l’obiettivo di risparmiare e limitare il consumo di energia, alcuni enti locali hanno iniziato a ridurre i servizi di venerdì, chiaramente attivando uno smart working collettivo. È il caso del comune di Milano, ma anche della Regione Lazio. Su indicazione del Dipartimento della Funzione pubblica, inoltre, le risorse ottenute dalle amministrazioni puntando sul risparmio energetico potranno essere utilizzate nella contrattazione integrativa e come premi per i dipendenti. Senza dimenticare che, nel privato, in quasi tutte le aziende sono stati raggiunti accordi per una maggiore flessibilità nell’utilizzo del lavoro agile del quale, fino a tutto il 2022, possono usufruire i lavoratori fragili e quelli con figli fino a 4 anni. La settimana corta – ma non cortissima – è poi una realtà già nel mondo assicurativo: in molte società il venerdì si lavora solo mezza giornata.

Confronto

L’ipotesi avanzata da IntesaSanpaolo è ora al centro del confronto con i sindacati. La proposta è quella di far lavorare quattro giorni al posto dei cinque, con un aumento delle ore quotidiane che passerebbero da 7,5 a 9. Questo consentirebbe ad ogni lavoratore, a parità di retribuzione, di avere un giorno libero in più, per una prestazione settimanale complessiva di 36 ore rispetto alle 37,5 tradizionalmente svolte. Ovviamente questo non varrebbe per tutti, interessando più gli uffici che gli sportelli. «I tempi cambiano e bisogna essere pronti a realizzare nuovi modi di lavorare – afferma il presidente dell’istituto, Gian Maria Gros-Pietro – ma sempre con il sindacato». Una proposta al vaglio dei sindacati che chiedono di approfondire la questione.

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