Agcom, Mediaset batte Rai negli ascolti giornalieri - V&A
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MediaPrimo piano Gio 28 dicembre 2023

Osservatorio Agcom, Mediaset batte Rai negli ascolti giornalieri

Mediaset guida la classifica con 3,03 milioni di spettatori (37,5% di share), mentre la tv di stato registra 3,01 milioni di ascolti (37,2%). Osservatorio Agcom, Mediaset batte Rai negli ascolti giornalieri
Maddalena Camera
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Maddalena Camera

Scendono gli ascolti televisivi ma flette anche lo streaming video delle maggiori piattaforme pay. Lo dice Agcom nell’Osservatorio sulle Comunicazioni relativo ai primi nove mesi dell’anno 2023. Nel settore televisivo, gli ascolti medi giornalieri dei primi nove mesi dell’anno (gennaio-settembre) mostrano, rispetto al corrispondente periodo del 2022, una flessione del 2,8%. Maggiore la flessione rispetto al corrispondente valore dei primi nove mesi del 2019. Infatti gli ascolti del 2023 si sono ridotti, nella fascia «prime time» e nel «giorno medio», rispettivamente di 2,31 milioni di unità (-11,0%) e 0,94 milioni (-10,4%).

Mediaset ha superato la Rai

Con riferimento ai principali gruppi televisivi Mediaset ha superato la Rai e guida la classifica con 3,03 milioni di spettatori (37,5% di share), mentre per la tv di stato si registrano in media 3,01 milioni di ascolti (37,2% di share); seguono Discovery (680 mila), Comcast/Sky (610 mila) e Cairo Communication/La7 (con circa 310 mila telespettatori). Rispetto ai corrispondenti dati del 2022, si osserva un calo più intenso per la Rai ( meno150 mila spettatori al giorno) rispetto a Mediaset (-40 mila spettatori); La7 mostra una flessione di 60 mila ascolti giornalieri. Per Discovery e Comcast/Sky non si osservano variazioni di rilievo.

Navighiamo in rete per 64 ore al mese

Analizzando i dati di utilizzo delle principali piattaforme online, nel mese di settembre 2023 circa 43,9 milioni di utenti unici hanno navigato in rete, in media ciascuno per un totale di oltre 64 ore. Ai primi posti della graduatoria si confermano l’insieme di siti web e applicazioni che hanno a riferimento i big player internazionali ossia Alphabet/Google, Meta/Facebook/Instagram, Amazon, Microsoft.

In calo lo streaming video

Analizzando il tempo di navigazione sui principali siti di streaming video che offrono servizi esclusivamente a pagamento nel mese di settembre 2023, si evidenzia una flessione del 9,4% rispetto a settembre 2022. L’analisi delle ore complessivamente trascorse dai navigatori sulle diverse piattaforme nei primi nove mesi del 2023, consente di osservare una complessiva contrazione per i principali operatori con la sola eccezione del servizio Now di Comcast/Sky (in crescita del 22,2%). Nel dettaglio, Netflix da circa 291 milioni di ore nei primi nove mesi del 2022 passa a 272 milioni di ore nello stesso periodo del 2023, registrando una riduzione del 6,6%; analogamente, anche Amazon Prime Video vede contrarre il tempo dedicato alla visione (-23,2%, da 52 milioni di ore nei primi nove mesi del 2022 passa a 40 milioni di ore nello stesso periodo del 2023), così come Disney+ e Dazn, entrambe in flessione se si considerano le ore complessive trascorse dagli utenti sui relativi siti e applicazioni ( da 22 a meno di 18 milioni di ore e da 8 a 5 milioni di ore di navigazione complessive nei primi nove mesi del 2023).

Contrazione anche per i video on demand

Le piattaforme di video on demand (VOD) che offrono servizi gratuiti, con 36 milioni di navigatori unici collegati a settembre 2023 registrano, su base annua, una contrazione dell’audience di circa 2,4 milioni di soggetti. Al riguardo, considerando i primi nove mesi del 2023, si sottolinea come, tra le piattaforme VOD gratuite, quelle maggiormente visitate in termini di utenti unici medi mensili sono risultate quelle di  Mediaset (22,4 milioni), Sky TG24 (9,7 milioni) e RaiPlay (7,4 milioni). Il tempo di navigazione relativa a questa tipologia di siti è stimabile, lo scorso settembre, in circa 26 milioni di ore, in flessione di oltre un milione di ore rispetto a settembre 2022.

In crescita l’e-commerce: la nuova piattaforma Temu ha oltre 14 milioni di utenti

L’analisi delle piattaforme online di e-commerce evidenzia, con oltre 38 milioni di utenti unici registrati a settembre 2023, una crescita, rispetto allo stesso mese del 2022, pari a 108 mila visitatori. Ai primi posti si collocano i siti e le applicazioni di e-commerce di proprietà di Amazon, con 35,7 milioni di utenti unici (in lieve crescita dell’1,4% rispetto a settembre 2022), seguiti da quelli di eBay che ottiene 16,6 milioni di visitatori (in contrazione del -2,3%) e di Temu, piattaforma attiva da meno di un anno nel panorama mondiale che si è affermata rapidamente anche in Italia raggiungendo i 14,3 milioni di internauti.

Ancora giù le vendite dei quotidiani

Continua il calo di vendite dei quotidiani nei primi nove mesi del 2023 rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso. L’Osservatorio Agcom conferma l’andamento negativo già evidenziato negli scorsi aggiornamenti, indicando che «nei primi nove mesi del 2023, in media, giornalmente, sono state vendute 1,43 milioni di copie, in flessione su base annua dell’8,8% e del 32,8% rispetto al corrispondente periodo del 2019. Suddividendo la distribuzione tra giornali nazionali e locali, con riferimento all’intero periodo analizzato (settembre 2019-settembre 2023), le vendite dei quotidiani nazionali si sono ridotte in misura lievemente superiore a quanto osservabile per quelli a diffusione locale (-33,4%  rispetto a  -32,0%)».

I quotidiani venduti in formato digitale, invece, «non hanno registrato variazioni di particolare rilievo su base annua (nei primi nove mesi del 2023 oscillano intorno a una media di 210 mila copie giornaliere) – osserva l’Agcom – e risultano in crescita (+13,9%) rispetto al corrispondente valore (180 mila unità giornaliere) del 2019. La vendita di copie digitali è maggiormente concentrata rispetto a quella cartacea: le prime cinque testate del segmento digitale (Corriere della Sera, La Repubblica, Il Sole 24Ore, Il Fatto quotidiano e La Stampa) rappresentano il 60,1% delle copie complessivamente vendute da inizio anno, mentre il corrispondente valore per la versione cartacea scende al 33,6%».

In diminuzione gli accessi al web da rete fissa 

Alla fine di settembre 2023 gli accessi complessivi a Internet da rete fissa  hanno registrato una flessione di 91mila unità su base trimestrale, attestandosi intorno ai 20,08 milioni di linee. Registrano una flessione di circa 168mila unità su base trimestrale e di 857mila unità rispetto a settembre 2022 le linee in rame. Complessivamente, nell’ultimo quadriennio sono diminuite di 6,15 milioni. Lieve flessione su base annua anche per gli accessi FTTC (ossia rame e fibra) che rappresentano poco meno del 50% della base clienti complessiva, mentre quelli FTTH (solo fibra fino a casa) sono cresciute  di 195mila unità nel corso del terzo trimestre dell’anno e di 905mila su base annua. Rispetto a settembre 2019 l’incremento è di circa 3,15 milioni di unità. Aumentano, seppur in maniera più contenuta, anche le linee FWA che a fine settembre 2023 ammontano a 2,07 milioni di accesso. Dall’Osservatorio Agcom emerge che le linee broadband complessive sono stimate a poco meno di 18,9 milioni di unità, in leggera flessione (-63mila) su base trimestrale e -100mila su base annuale.

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